“Il 6 marzo le lavoratrici e i lavoratori delle due grandi aziende di microelettronica, StMicroelectronics e Micron, che occupano complessivamente quasi diecimila addetti, sciopereranno due ore per protestare contro la mancata soluzione alla vertenza Micron e contro l’atteggiamento della dirigenza di StMicroelectronics che non vuole neppure iniziare a discutere della piattaforma per il contratto integrativo presentata a settembre dalle organizzazioni sindacali”.
Lo afferma in un comunicato Roberta Turi, segretario nazionale della Fiom Cgil.
“Per quanto riguarda la Micron, infatti, nonostante le rassicurazioni del Governo, ci sono ancora lavoratori che rischiano di essere licenziati entro l’estate, se non verranno ricollocati nella stessa Micron o in StM. Rispetto alla trattativa sul contratto integrativo aziendale – continua – la StM sta accampando tutta una serie di scuse e pretesti, come ad esempio il fatto che alcuni lavoratori stiano intentando delle cause nei confronti dell’azienda, per non entrare neppure nel merito del negoziato”.
“La Fiom ritiene che le due aziende debbano trovare subito una soluzione per gli ultimi esuberi Micron, così come era stato promesso dal presidente del Consiglio. Se è stato possibile trovare un’alternativa ai licenziamenti per 400 lavoratori, non può essere così difficile trovare una collocazione a 18 lavoratori rimasti in cassa integrazione. Per quanto riguarda l’integrativo aziendale – conclude Turi – la Fiom ritiene sconcertante che un’azienda solida come StM, partecipata dal ministero dell’Economia, assuma un simile atteggiamento di chiusura nei confronti di una piattaforma unitaria votata a stragrande maggioranza dai lavoratori. La Fiom auspica che nel prossimo incontro, già fissato per il 31 marzo, l’azienda rimuova le pregiudiziali e inizi una vera trattativa”.