IL PAGINONE

La geografia non è più quella di un tempo

Internet, ma anche il container, il jet e il telefono cellulare, hanno rimpicciolito per sempre le dimensioni del pianeta. E non è finita qui

Pubblicato il 25 Set 2015

paginone-150924124153

Prendiamo un ipotetico nonno di nostro nonno. Diventato maggiorenne a metà dell’Ottocento, ha un bel problema: suo fratello è andato a cercare fortuna negli Stati Uniti e, nonostante in Inghilterra abbiano appena inventato il francobollo, l’unico modo possibile per comunicarci, è salire su una nave e viaggiare per settimane.

Suo figlio, il padre di nostro nonno, è solo un po’ più fortunato. A fine Ottocento, con l’avvento delle moderne navi a vapore, la durata dello stesso viaggio – stavolta per andare a trovare il cugino – è ridotta di un terzo. Può anche spedirgli una lettera, che arriverà forse fra un mese.

Il vero assaggio di futuro è toccato a suo figlio, nostro nonno, che a inizio Novecento può inviare un messaggio in codice Morse dall’altra parte dell’Atlantico e, invece della carrozza, può salire su una locomotiva a vapore per raggiungere l’Inghilterra: una delle poche nazioni al mondo dove i telegrafi e le navi transatlantiche non scarseggiano.

E che dire di nostro padre? Nei primi anni 60, riesce finalmente a telefonare ai parenti in America e anche andare a visitarli una volta nella vita. Una volta sola, perché il volo con i primi aerei a reazione è talmente caro che ha dovuto risparmiare per anni.

Oggi, i figli 40-50enni di questo padre di fantasia, vivono in un mondo che i loro antenati potevano solo fantasticare. Una flotta immensa di aeroplani collega qualunque punto della Terra con qualunque altro, spesso a prezzi irrisori. I telefoni cellulari ci consentono di parlare con chiunque – sia esso in Mongolia, in Brasile o in Nuova Zelanda – magari mentre camminiamo tutti e due per strada. La videoconferenza in tempo reale con altre quattro persone disseminate in quattro angoli del mondo, a costi prossimi allo zero, è un fatto normale.

La tecnologia dell’homo sapiens ha modificato lo spazio e il tempo, restringendoli. Fino al punto che, al giorno d’oggi, neppure la geografia è più quella di una volta.

Il mondo è piatto? Qualcuno, come Thomas Friedman, opinionista del New York Times, sostiene che «il mondo è piatto». Qualcun altro argomenta che siamo alla «fine della geografia», pur dimenticando che analoghi slogan («la fine della storia», «la fine delle città») alla prova dei fatti hanno mancato miseramente il bersaglio. Come dimostrano le dispute militari alle frontiere, il terrorismo per motivi più etnici che religiosi o l’accaparramento di nuove terre da sfruttare – siano le pianure africane da coltivare, o il polo nord per estrarre il petrolio – il mondo non ha nessuna intenzione di rinunciare a quelle righe ideali chiamate confini. La geografia è cambiata per sempre. Ma è fatta per restare. Per chi ha fatto le elementari cinquant’anni fa, il mappamondo era ancora una cosa troppo vasta e misteriosa. Beh, rispetto ai nostri antenati, avevamo le cartine e le foto a colori di luoghi lontani, dove nessuno dei nostri conoscenti era mai stato. Chi frequenta oggi la quinta elementare, vede i documentari alla televisione, soddisfa le curiosità su YouTube, ha già volato in un paio di capitali europee e gli amici gli hanno raccontato di New York e di Pechino. Questo per dire che la concezione del mondo, l’idea del pianeta Terra e del suo mosaico umano di lingue e di culture, sta cambiando – di generazione in generazione – a una velocità senza precedenti. E non è possibile che sia finita qui.

La tecnologia che ha avvicinato di più il mondo fisico, è senz’altro il container. La standardizzazione di quei grossi parallelepipedi di acciaio, ha facilitato il carico, lo scarico, l’impilamento e il trasporto delle merci più disparate, diventando il principale combustibile della globalizzazione. Se nel 2000 la flotta mondiale di navi commerciali era capace di trasportare quasi 5 milioni di container, a fine 2015 stiamo sfiorando quota 19 milioni. Più o meno ogni sei mesi, viene inaugurata una nuova nave capace di trasportare ancora più container a costi energetici sempre più bassi. In questo momento, il record è della coreana Barzan che, lunga 400 metri (circa quattro campi da calcio), ha una capacità di 18.800 container.

Invece, la tecnologia che più ha avvicinato il mondo umano, è il telefono cellulare. Non ha soltanto permesso la trasmissione di informazioni – e di sentimenti – nella nuova dimensione spazio-temporale della (quasi) ubiquità. Ma ha avvicinato i mondi anche del Terzo Mondo, aprendo la strada a nuove opportunità di conoscenza e a nuovi modelli di business in Paesi africani poveri e remoti. Nel 2014, in Kenya c’erano 74 telefoni ogni 100 abitanti. In Sierra Leone 77, in Senegal 99, in Congo 108. E le cose non potranno che migliorare: basta che i paesi in via di sviluppo possano accedere di più e meglio alle tecnologie di banda larga, che già portano internet in tasca alla gente, soprattutto nel lato ricco del mondo. I confini del Web. Internet, non c’è dubbio, ha dato la spallata definitiva alla vecchia geografia. La capacità umana di comunicare si è moltiplicata indefinitamente a metà degli anni 90, quando il web ha cambiato i tempi di percorrenza dei messaggi scambiati fra i cittadini comuni, non più soltanto fra caserme e università. Le email e gli Sms, poi i social network e le app, danno l’impressione che non ci siano più ostacoli alla comunicazione fra due cervelli o una moltitudine. Ma le videoconferenze di lavoro e i videogame multiplayer con giocatori di tutto il pianeta, compiono un passo in più: sembrano azzerare completamente la distanza.

Il prossimo passo è la realtà virtuale. Il nuovo business va ufficialmente a cominciare fra sei mesi, quando Oculus VR (azienda comprata l’anno scorso da Facebook per due miliardi di dollari) lancerà sul mercato il suo Rift, una specie di maschera da sub con due auricolari e uno strumento per ogni mano che ti consente di interagire con un mondo interamente digitale. All’inizio, si tratterà solo di giocare. Ma non è difficile immaginare che questa tecnologia finirà per raggiungere molti altri territori: la telechirurgia, ad esempio, che già esiste ma ha larghi spazi per migliorare. Fino al teleturismo, ovvero poter girare per la Valle dei Re, o dentro la tomba di Tutankamen, avvertendo la completa sensazione di esserci: molto, molto meglio di Google Street View.

Come si diceva, questo radicale restringimento dello spazio-tempo, non può che avere un effetto sulla concezione, individuale e quindi collettiva, del mondo. Da quando la Terra era piatta a quando diventa tonda, sono passati dei secoli. Da quand’era colossale a quand’è diventata piccola, solo dei decenni. Ma questo finirà per migliorare i rapporti fra le nazioni e i popoli? I cittadini del futuro saranno più cosmopoliti, come lo siamo noi a confronto coi nostri nonni? La cooperazione internazionale diventerà cooperativa per davvero? Ovviamente, possiamo solo auspicarlo.

Ma non si vede come la tecnologia non possa andare avanti su questa strada. I pronipoti dei nostri antenati si troveranno a vivere in un mondo sempre più piccolo e, ahiloro, popolato. E il mappamondo si restringerà ancora sotto i loro occhi, grazie alla realtà virtuale, alla banda larghissima e – come prescrivono tanti libri di fantascienza – al teletrasporto.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Video & Podcast
Analisi
Social
Iniziative
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati