Forse ci siamo. Forse, dopo l’era dei distretti mancati, delle cittadelle dell’innovazione finite nel dimenticatoio, delle tech-valley annunciate come terre promesse del digitale, forse anche il nostro Paese si prepara a diventare un “polo” d’eccellenza in materia di innovazione Ict. Il fermento che ruota attorno alla digital economy, comprovato anche dal boom delle startup innovative, rappresenta il segnale più evidente di uno scenario in profondo mutamento. E a rafforzare la tesi ci sono gli investimenti annunciati nel nostro Paese da colossi del calibro di Apple, Amazon, Cisco, per citare quelli più recenti. La montagna – e che montagna – che va a Maometto.
La macchina digitale sembra dunque essersi messa in moto. E al netto delle polemiche, sterili e per certi versi irresponsabili, cavalcate dal partito degli anti-tutto, del si-poteva-fare-meglio e soprattutto della dietrologia a tutti i costi (nel caso specifico la tesi portata avanti è: “vengono a investire per scampare la scure del fisco”), gli annunci non possono che essere letti in chiave più che positiva.Anche perché, e non è cosa da poco, si tratta di iniziative che possono stimolare la nascita di altrettanti progetti ad esse legati, su quel modello che ha fatto la fortuna della Silicon Valley, ossia quello di un’azienda che diventa il perno attorno al quale si genera un ecosistema.
NAPOLI, CAPITALE EUROPEA PER LE APP DI APPLE
Partiamo dalla notizia più “fresca”: Apple si prepara a battezzare a Napoli il primo Development Center d’Europa dove saranno formati 600 esperti di sviluppo di applicazioni basate sul sistema operativo iOS. E a spendersi a favore dell’iniziativa è stato il ceo Tim Cook: “L’Europa – ha detto – è la patria di alcuni degli sviluppatori più creativi al mondo e siamo entusiasti di aiutare la prossima generazione di imprenditori in Italia ad acquisire le competenze necessarie per avere successo”.
Il Centro di Sviluppo App iOS – si legge in una nota di Apple – sarà situato in un’ istituzione partner a Napoli, sosterrà gli insegnanti e fornirà un indirizzo specialistico preparando migliaia di futuri sviluppatori a far parte della fiorente comunità di sviluppatori Apple. Inoltre, Apple lavorerà con partner in tutta Italia che forniscono formazione per sviluppatori per completare questo curriculum e creare ulteriori opportunità per gli studenti.
DIGITAL TRANSFORMATION LA SCOMMESSA DI CISCO
A poche ore dall’annuncio di Apple un altro big mondiale dell’hi-tech, Cisco, ha annunciato di voler investire 100 milioni per la digital transformation del nostro Paese di qui ai prossimi tre anni con il duplice obiettivo di sostenere lo sviluppo delle competenze digitali e la consapevolezza delle opportunità offerte dal digitale e supportare la comunità delle start up innovative italiane. “Ammiro molto il Primo Ministro Renzi per la passione con cui persegue l’obiettivo di sfruttare la tecnologia per trasformare profondamente l’Italia e per noi è un onore poter collaborare”, ha detto il ceo di Cisco Chuck Robbins, a seguito dell’incontro con il premier . “Incrementando i suoi investimenti, Cisco svilupperà un ecosistema di talenti, imprenditorialità e innovazione che accelererà il percorso digitale del Paese e lo aiuterà a cogliere l’opportunità senza precedenti che ha di fronte”. Non solo: sono in via di definizione – ha annunciato l’azienda – nuove opportunità di collaborazione con il mondo accademico, focalizzate su formazione e ricerca nell’area della cybersecurity.
E sarà ulteriormente ampliato l’impegno a fianco delle imprese italiane del settore manifatturiero e agroalimentare nel loro percorso di trasformazione digitale, accelerando l’adozione di soluzioni tecnologiche in grado di rafforzare la loro competitività. “Nella nostra scelta di investire risorse importanti in Italia ha pesato positivamente la strategia italiana sui servizi innovativi per i cittadini – ha detto Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia in un’intervista rilasciata al nostro quotidiano online CorCom.it -. Una visione olistica e distintiva, tra le più interessanti in Europa. C’è la necessità di una digital transformation anche nella Pa e il Governo ha già avviato progetti importanti come Italia Login, lo Spid e l’Anagrafe Nazionale. Ora però bisogna creare quelle partnership in grado di fare ‘pressione positiva’ per la realizzazione di questi nuovi processi di trasformazione digitale. Deve essere una priorità del Governo, ma anche delle imprese dell’Ict e della PA nel suo insieme. Concentriamoci per trasformare qualitativamente l’esperienza di dialogo con la Pubblica amministrazione di cittadini e aziende”.
LA QUALITÀ DEI DIPENDENTI PUNTO DI FORZA PER AMAZON ITALIA
Amazon, da parte sua – che nel 2015 ha creato oltre 600 posti di lavoro a tempo indeterminato, superando i 1.400 dipendenti – ha fatto sapere che continuerà ad assumere in tutta Italia, presso la sede di Milano, il Customer Service di Cagliari e i due centri di distribuzione di Castel San Giovanni e Milano. “L’Italia è cresciuta velocemente grazie all’alta qualità dei nostri dipendenti che hanno veicolato ai clienti italiani l’innovazione e l’eccellenza di Amazon – ha detto Francois Nuyts, country manager di Amazon per l’Italia e la Spagna -. Ad esempio, la maggiore selezione di prodotti e vorrei ricordare l’apertura dei negozi Alimentari, Cura della Persona e Made in Italy. Oppure le spedizioni più rapide che ci hanno consentito di recapitare i prodotti in un giorno agli abbonati Prime e addirittura nel giro di un’ora a Milano tramite Prime Now.
Questi nuovi posti di lavoro sono la prova della fiducia che riponiamo nell’economia italiana, di cui Amazon è orgogliosa di fare parte”. L’azienda, ha annunciato che quest’anno tra le varie iniziative, investirà nell’espansione della propria rete europea di Centri di distribuzione, nell’aumento delle attività di ricerca e sviluppo con base nel Vecchio Continente e nella costruzione di nuove infrastrutture per supportare la crescente attività nel mercato del cloud computing per le aziende.