Alla fine la Premier League ha deposto le armi, e ha preferito risolvere i problemi di copyright insieme a YouTube, rinunciando alla causa in corso contro il sito di condivisione dei file video di Google che conta oggi su circa un miliardo di utenti.
La causa era durata, fino a oggi, sei anni e mezzo, e aveva visto la Lega del campionato di calcio inglese contrapporsi a YouTube su una serie di casi di violazione dei diritti di copyright per video condivisi e pubblicati sulla piattaforma dagli utenti. A tirarsi indietro da processo, insieme ai rappresentanti della Football Premier League, anche la Federazione francese di Tennis (Fft) e diverse etichette discografiche.
Questo sviluppo – si legge sul Guardian, che ha per primo pubblicato la notizia – porterà probabilmente i club di calcio britannici a poter pubblicare le highlights dei propri match in differita sui propri canali YouTube, mentre a processo in corso le squadre erano vincolate alla pubblicazione di poche immagini e interviste selezionate.
Ben più battaglieri erano i propositi del 2007, quando la Premier League aveva deciso di sfidare YouTube (acquisito da Google nel 2006 per un miliardo e 650 milioni di dollari) su quella che aveva definito “un’ampia violazione del copyright”. Negli Usa – ricorda il Guardian – partì una class action sulla scia di una causa da un miliardo di dollari inizialmente intentata da Viacom. Ma a maggio il giudice competente a New York ha rifiutato la possibilità che sulla questione potesse svilupparsi una class action, definendo “irrealistico” considerare in un unico caso la posizione di chi lamentava violazioni del diritto d’autore. Un pronunciamento che ha reso automatico l’abbandono della causa di molti di coloro che si erano aggregati strada facendo.
Ora la Premier League, abbandonate le aule dei tribunali, sta studiando il modo per tutelare i propri diritti d’autore utilizzando gli strumenti messi a disposizione dal canale e da Google. Così, confermano da Google Italia al Corriere delle Comunicazioni, la lega calcio britannica utilizzerà ContentID, strumento su cui Google ha investito 30 milioni di dollari: la tecnologia è in grado di riconoscere e bloccare i contenuti vincolati da diritti d’autore, attraverso un confronto con la copia originale memorizzata nei propri server, nel momento stesso in cui un utente sta cercando di pubblicarne una copia illegale su YouTube.
Passando all’Italia, YouTube ha accordi di collaborazione in corso con la Federazione Italiana Gioco Calcio (Figc), quindi per immagini della nazionale, con Perform Group, il canale ufficiale della Serie A, e con 13 club della massima serie tra cui ASRoma, Juventus, Inter Fc, SSLazio, AcMilan. La soluzione ContentID è tra l’altro utilizzata dalla Lega Calcio, oltre che da Lega Basket, Lega Volley e Federazione Italiana Tennis (Fit).