“Entro il 2022 il 60% del Pil mondiale dipenderà dalle tecnologie digitali, la stima è del World economic forum. La trasformazione digitale può essere un motore chiave dello sviluppo economico, una leva nella lotta al cambiamento climatico, un potente abilitatore di inclusione sociale, un vettore di creazione di posti di lavoro”. Queste le parole con cui Emma Marcegaglia, presidente del B20, ha aperto i lavori del forum Digital transformation in production for sustainable growth, organizzato congiuntamente dal B20 e dalla presidenza italiana del G20.
“Ma – ha aggiunto la past president di Confindustria, affiancata dal ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti – il potenziale della trasformazione digitale non si è ancora pienamente espresso per una serie di fattori: un’eterogenea diffusione e capacità di connessione di rete a livello nazionale, lacune e incoerenze tra i principi e i quadri normativi che portano a squilibri competitivi, la mancanza di fiducia nelle tecnologie digitali, e adeguate
competenze digitali nelle aziende, tra cittadini e lavoratori”.
Il nostro appello come B20 – ha concluso Emma Marcegaglia – è di promuovere la cooperazione pubblico-privato nella ricerca tecnologica rilevante per il business, ma anche di garantire uno sviluppo e una diffusione delle tecnologie etica e responsabile”.
Evento in vista dell’incontro di agosto a Trieste
Il Forum, che intende fornire spunti e riflessioni utili per l’incontro ministeriale “Innovazione e Ricerca” in programma a Trieste il 5 e 6 agosto prossimi, si articola in quattro macro-sezioni: tecnologia, competenze e beni immateriali per aumentare la produttività; nuovi modelli di business per favorire l’accesso al mercato e rafforzare gli ecosistemi innovativi; digitalizzare la produzione per una transizione verde; migliorare la sicurezza digitale e l’accesso ai dati per le piccole e medie imprese.
Ibarra: “Digitale non come fine, ma come mezzo”
Maximo Ibarra, in qualità di presidente della task force Digital transformation del B20, interverrà alla sessione plenaria di oggi: “Il nostro impegno è quello di contribuire a esprimere il potenziale della trasformazione digitale, anche come motore della ripresa: supportando una cultura del digitale non come fine, ma come mezzo per semplificare la vita delle persone e incrementare le occasioni di business. Ma anche per favorire soluzioni più efficaci per il sistema pubblico – spiega -. Le proposte che la task force presenterà ai leader del G20 per superare il digital divide si concentreranno su 3 aree chiave. La prima è la connettività, sostenendo lo sviluppo di reti ultra-veloci: oggi oltre il 49% della popolazione mondiale non ha un accesso stabile a Internet e si stima che per ogni 10% in più di diffusione di banda larga possa generare un aumento di Gdp tra lo 0,5-1,5%. Per l’Italia fondamentali saranno gli investimenti che il Governo ha pianificato ma soprattutto la nostra capacità di realizzarli, e politiche di sostegno alla ricerca e all’innovazione tanto nel settore pubblico giornata in cui è previsto anche l’intervento di quanto in quello privato. Inoltre è fondamentale lavorare sulle nuove competenze a 360 gradi di chi quelle tecnologie deve usarle includendo tutti gli attori dell’economia digitale, come Pa, imprese, cittadini e consumatori”.