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La Rai si affida a Italtel per il trasporto avanzato audio-video su Ip



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L’azienda si è aggiudicata la gara indetta dalla Tv pubblica: fornirà apparati hardware e software per le infrastrutture di rete e servizi professionali

Pubblicato il 5 giu 2024



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La multinazionale dell’Ict Italtel è la vincitrice della gara indetta dalla Rai per l’innovazione dell’infrastruttura di trasporto dei segnali audio e video digitali su protocollo IP, nell’ambito dell’innovazione delle tecnologie attualmente in essere nei sistemi di produzione televisiva. Il valore dell’appalto è di circa 5 milioni di euro.

Passaggio alla tecnologia IP

Negli ultimi anni, il settore dei broadcaster televisivi si è evoluto per rispondere alla crescente complessità del mondo dei media e offrire contenuti in formati adatti alle diverse piattaforme e audience. Per sostenere l’utilizzo sempre più massivo delle infrastrutture per le nuove produzioni, l’industria televisiva sta passando alla tecnologia IP che garantisce maggiore scalabilità e che è in grado di espandere celermente su ampia scala geografica e di adeguarsi alle nuove esigenze del mercato.

Fornitura di hardware e software per le infrastrutture di rete

Nell’ambito dell’accordo quadro, Italtel fornirà a Rai apparati hardware e software per le infrastrutture di rete che trasportano i segnali audio e video su IP; servizi professionali che vanno dalla progettazione e implementazione delle architetture di rete alla formazione del personale tecnico; attività di manutenzione, help desk e assistenza tecnica sulle soluzioni fornite.

“Siamo particolarmente soddisfatti di esserci aggiudicati questo bando di gara, per continuare ad offrire la nostra professionalità a Rai e sostenere il suo cammino di trasformazione in una azienda sempre più focalizzata sui media digitali”, dice Giovanni Salerno, Head of Private & Public Sector Business Unit di Italtel.

Da broadcaster a media company digitale

L’annuncio fa seguito a quanto dichiarato nei giorni scorsi dalla presidente Rai Marinella Soldi in audizione in Commissione di vigilanza: “È urgente una Rai completamente trasformata da broadcaster a media company digitale – aveva spiegato -: cioè con un’offerta fruibile su tutte le piattaforme, e una cultura interna arricchita dalle competenze digitali. Una Rai che prenda decisioni guidate dai dati: che sappia cioè guardare ai dati giusti per misurare l’effettiva capacità di essere il Servizio pubblico che dobbiamo e vogliamo essere. Una Rai trasparente nei suoi processi, per alimentare la fiducia dei dipendenti e degli utenti”.

La presidente aveva inoltre sottolineato che l’azienda deve maturare una “governance profondamente mutata, più salda perché slegata dagli scossoni quotidiani del dibattito nazionale e con orizzonte temporale più ampio”.

Focus su nuove tecnologie e professionalità interne

Il via libera al piano industriale Rai 2024-2026 è stato dato lo scorso gennaio. Al centro del documento approvato, la trasformazione digitale dell’azienda e la cessione delle quote di Rai Way, la società che detiene la rete di diffusione del segnale radiotelevisivo della Rai. “Il piano”, comunicava allora viale Mazzini, “in sinergia con gli obiettivi del nuovo contratto di servizio 2023-28, mira ad assicurare la stabilità strutturale di Rai, raggiungendo la sostenibilità economico finanziaria mediante un percorso che trasformi l’azienda in digital media company, puntando sulle nuove tecnologie e sulla valorizzazione delle professionalità interne. Allo stesso tempo, il piano intende ribadire l’adempimento della missione imprescindibile di servizio pubblico conferita alla Rai su temi prioritari nel dibattito pubblico, tra questi quello primario della sostenibilità economica, ambientale e sociale”.

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