“Riconnettiamo il Paese per una Repubblica digitale”: questo il nome del progetto che farà seguito all’intesa al via fra la Rai e il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione. Ma i dettagli del progetto che dovevano essere svelati il prossimo 19 gennaio non si sa quando saranno annunciati: nel pomeriggio del 15 gennaio è arrivata una comunicazioni ai giornalisti sul rinvio della conferenza stampa, probabilmente a causa delle convocazioni alla Camera legate alla crisi di governo. Rinvio a data da destinarsi visto che non si comunica la successiva convocazione.
Nel primo invito era stata annunciata la presenza in videocollegamento del presidente della Rai Marcello Foa e dell’Ad Fabrizio Salini, della Ministra per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano e, nel ruolo di coordinatore del progetto “Repubblica Digitale”, di Giuseppe Iacono del Dipartimento per la Trasformazione digitale. Attesi anche Elena Capparelli, Direttrice RaiPlay e Digital, Giovanni Parapini, Direttore Rai per il Sociale.
La Rai intende avere un ruolo sempre più da protagonista come “veicolo” di diffusione delle politiche digitali nonché di contributor all’”alfabetizzazione” dei cittadini. E sta lavorando anche per migliorare la ricezione del segnale nelle aree in cui ancora si registrano problematiche. Per non parlare poi della sfida Dvb-T2, il nuovo standard tecnologico che manderà in pensione la prima generazione del digitale terrestre.
A giugno scorso è stato siglato un accordo con Uncem, l’Unione delle comunità montane – presentato da Stefano Ciccotti, chief technology officer della Rai, Marco Bussone, presidente nazionale dell’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani, e Umberto de Julio, Presidente Anfov, l’associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione – che punta al superamento dei divari digitali tra aree urbane e zone montane del Paese e all’implementazione di sistemi di diffusione “broadcast” di segnali radiotelevisivi in paesi alpini e appenninici non raggiunti dal segnale del digitale terrestre. Il compito di definire le strategie e le tecnologie da adottare è stato affidato al Centro ricerche e innovazione tecnologica Rai di Torino, e prevede la sperimentazione di sistemi di trasmissione Fixed wireless access multicast su protocollo IP per i territori montani.
L’azienda di Stato si dice interessata anche al progetto di rete unica di Tlc: a settembre scorso il cda della Rai ha deciso di dare mandato ufficiale all’Ad Fabrizio Salini di “partecipare a iniziative e tavoli, in particolare della componente pubblica sulla rete unica” attraverso Rai Way.
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