I big data analytics la fanno da padrone nel nuovo piano industriale di Generali. Niente ristrutturazione del personale, come annunciato dal ceo Philippe Donnet, e spinta alla digitalizzazione.
Nel ramo danni, la compagnia scommette sulla “razionalizzazione della macchina operativa”. In questo senso le iniziative di riduzione dei costi saranno volte a massimizzare l’efficienza e l’efficacia, riducendo duplicazioni ed eliminando sovrapposizioni in termini di prodotti, strutture, sistemi e processi a beneficio di una gestione più agile e veloce. Sul fronte tecnico, nei danni nell’auto verrà rafforzata la sofisticazione delle tariffe grazie anche all’uso di data analytics e della profilazione telematica. Nel Non Auto verranno promosse offerte innovative per spingere la crescita del segmento (premi diretti lordi tra il 2% e il 4% al 2018), tra cui prodotti connessi, prodotti modulari, prodotti per i rischi emergenti, soprattutto cyber risk. Nella gestione sinistri si punta tra l’altro a una migliore identificazione delle frodi. Nel ramo Vita il gruppo perseguirà la crescita della quota di nuova produzione con prodotti a basso assorbimento di capitale (+8 p.p. nei tre principali mercati, ovvero Italia, Germania, Francia).
Nel Vita, inoltre, verrà perseguita un’ottimizzazione delle passività che anche grazie alla nuova produzione maggiormente orientata su prodotti Unit Linked e Protection punta a ottenere una riduzione di 30 bps della garanzia nel portafoglio Vita a un valore medio pari a 1,5% al 2018 e un aumento di 6 punti percentuali delle riserve capital-light. Dall’insieme delle iniziative volte a fidelizzare i clienti il gruppo Generali, inoltre, si attende in tre anni un aumento della retention di 2 punti percentuali. Il gruppo si focalizzerà in una maggior chiarezza nella comunicazione con la polizza riassunta in un’unica pagina, nella velocità di risoluzione attraverso anche aggiornamenti automatici con sms e App e nella semplificazione e digitalizzazione nella gestione delle pratiche.