Telecom Italia pronta a "sostenere gli investimenti sulla
banda ultra larga se si decide di far convergere sulla Iptv un
progetto comune" che coinvolga i principali fornitori di
contenuti. L'amministratore delegato di Telecom, Franco
Bernabè chiama "provocazione" l'idea che lancia
nell'intervento tenuto a Milano nel corso della presentazione
del loibro di Corrado Calabrò "Rete Italia". La sfida è
diretta agli altri relatori, Fedele Confalonieri e Tom Mockridge,
numeri uno di Mediaset e Sky Italia: "Dobbiamo trovare
insieme una risposta prima dell'arrivo in Italia di Hulu e
Google".
"Per un progetto nazionale sulla banda larga – ha sottolineato
Bernabè – ci vuole 'audience', richiesta su un certo tipo
di servizi, e sulla banda larga vanno la televisione o la tv ad
alta definizione. Nel momento in cui ci sarà anche in Italia un
progetto tipo Canvas (esempio inglese che coinvolge i principali
operatori, ndr) Telecom è disponibile a investire nella banda
ultra larga".
Cauta la risposta delle tv: "Abbiamo investito tanto nel
digitale – dice Confalonieri -. Noi ci occupiano di
contenuti". "Se la tv su banda larga diventa possibile
saremo operativi' risponde Mockridge.
L'ad di Telecom conferma i piani di investimento sulla banda
larga ("Andiamo avanti con il nostro progetto, coerente con la
domanda") e sulla banda ultralarga si dice "disponibile
ad accelerare l'investimento" (ad ottobre aveva annunciato
l'intenzione di investire 720 milioni di euro entro il 2011,
cifra che sarebbe dovuta salire a 6 miliardi entro il 2016). Per
banda larga si può pensare a una velocità di circa 1,2 Mbit/s e
per la ultra larga a oltre 30 Mbit/s, velocità che serve appunto
per servizi come quelli televisivi.
Il progetto Canvas, proposto dalla Bbc inglese, punta a coinvolgere
su un'unica piattaforma quattro pubblico e privato (Bbc,
Channel 4, Five, ITV e i provider British Telecom e Talk Talk) per
creare uno standard comune per trasmettere contenuti televisivi via
Internet. Bernabè però ricorda anche l'esempio di Hulu,
grande concorrente di Youtube, per ora accessibile solo dagli Stati
Uniti.
'Abbiamo rovesciato – spiega Bernabe' – il precedente
approccio all'Iptv, non possiamo metterci a fare la 'media
company', la nostra piattaforma ha alcuni vantaggi notevoli ma
non vogliamo metterci in concorrenza, vogliamo aprirla agli
operatori per veicolare i loro contenuti'.