T-Mobile prova ad aggirare i grandi provider della banda larga con un nuovo piano per i dati mobili che offre accesso illimitato a servizi di video streaming come Netflix, Hbo Go e Sling Tv. Il piano messo a punto dall’operatore mobile americano per i suoi clienti Usa si chiama, non a caso, “Binge On”: una vera “abbuffata” di dati simile all’esistente programma “Music Freedom” di T-Mobile che non conteggia nel tetto dei dati mensile servizi di streaming musicale come Spotify e Pandora.
In modo analogo, con Binge On i clienti di T-Mobile potranno guardare una selezione di circa 25 servizi di video streaming senza che pesino sul limite complessivo di dati che si possono usare mensilmente – sempreché, nota qualche osservatore Usa, ci si accontenti della copertura non proprio capillare di T-Mobile.
In apparenza Binge On realizza il “sogno proibito” degli americani di liberarsi non solo dell’amata-odiata cable Tv ma anche dell‘Internet fisso. I servizi di streaming video e musicale sono già tra i più amati (e che consumano più banda): il messaggio sottinteso della nuova proposta di T-Mobile è che ora tutti i propri programmi preferiti si possono vedere o ascoltare dallo smartphone o dal tablet (anzi, si può anche collegare il device mobile al computer portatile e fruire di questi servizi con lo stesso piano wireless) senza avere più a che fare con provider come Comcast o Time Warner, perché una selezione accurata di servizi in streaming soddisfa le esigenze di intrattenimento dei più e libera da ogni necessità di abbonamenti al cavo.
Un attacco ai fornitori tradizionali? Business Insider osserva che lo streaming di T-Mobile è “Dvd quality,” quindi niente Hd. Inoltre nel suo pacchetto mancano servizi molto popolari come YouTube e Snapchat.
L’iniziativa di T-Mobile potrebbe essere letta come la mossa plateale di un player che ha un ruolo minore sul mercato ed è rimasto indietro in fatto di copertura e offerta, oppure una minaccia agli altri operatori mobili che competono con i fornitori della banda larga per accaparrarsi clienti connessi a Internet. In ogni caso, la strategia di T-Mobile potrebbe rivelarsi insostenibile a lungo andare: non conteggiare lo streaming nel tetto complessivo dei dati potrebbe diventare finanziariamente impossibile man mano che i clienti incrementano il consumo di dati. Il Ceo di T-Mobile John Legere ha indicato che la sua azienda sta ottimizzando sempre più il video digitale, in modo da consumare meno dati e migliorare la qualità, tuttavia i costi del nuovo servizio potrebbero essere enormi.
Qualcuno accusa T-Mobile persino di minare il concetto di net neutrality offrendo accesso privilegiato ad alcuni servizi: con Binge On e Music Freedom, la telco americana infatti decide quali dati che passano attraverso la sua rete vanno conteggiati nel limite mensile e quali no. I primi sarebbero discriminati rispetto ai secondi: i paladini dell’open Internet già vedono una minaccia al web libero e aperto travestita da “bonus” per i clienti. In teoria alcuni siti web o servizi di Internet diventano concorrenti di T-Mobile, che con alcuni sigla accordi perché i clienti possano accedervi senza limiti, mentre privi di una partnership sono lasciati fuori dal “bonus”. T-Mobile guadagnerebbe anche un forte potere negoziale, ma secondo Business Insider questo scenario sarebbe temibile solo se anche Verizon o At&t introducessero offerte simili.