Proteggere i diritti dell’uomo anche online è uno dei compiti fondamentali nella moderna società secondo il Consiglio d’Europa, che da tempo lavora con i suoi Stati membri, il settore privato, la società civile e altri attori per far sì che Internet sia basata sui diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto e fornisca un ambiente sicuro e aperto, favorevole alla libertà di espressione e di riunione, al rispetto della vita privata, alla diversità, alla cultura, all’istruzione e alla conoscenza.
Tuttavia le recenti rivelazioni sullo spionaggio elettronico di massa, l’esplosione dei dati online e le minacce alla privacy e alla libertà di espressione hanno reso il dibattito sempre più urgente. Per questo il Consiglio d’Europa intende discutere queste ed altre questioni con i rappresentanti di governi, aziende e società civile al prossimo Internet Governance Forum che si terrà in Brasile, a João Pessoa, dal 10 al 13 novembre. Sarà presente anche Maximillian Schrems, il giovane attivista austriaco noto per la sua battaglia legale contro Facebook che è sfociata nella recente decisione della Corte di Giustizia europea che ha invalidato, nella forma attuale, il patto tra Usa e Unione europea sul trasferimento dei dati (Safe Harbor).
All’Internet Governance Forum, che viene organizzato ogni anno dalle Nazioni Unite per discutere le policies che riguardano Internet, il Consiglio d’Europa presenterà in una sessione dedicata il lavoro della sua Assemblea Parlamentare sulla sorveglianza di massa, inclusa una Risoluzione adottata ad aprile che afferma che le azioni di spionaggio massiccio da parte degli Stati Uniti rivelate dall’ex consulente del governo Usa Edward Snowden “mettono a repentaglio i diritti umani fondamentali”.
L’Assemblea ha anche chiesto che la raccolta e analisi dei dati personali senza il consenso dei soggetti interessati sia possibile solo dietro mandato di un giudice e sulla base di “ragionevole sospetto”, che ci sia maggior controllo giudiziario e parlamentare sui servizi di intelligence e che sia messa in atto una protezione efficace di chi svela, come ha fatto Snowden, le pratiche illegittime di sorveglianza.
All’Internet Governance Forum verranno anche discusse le linee guida sulla libertà di Internet che il Consiglio d’Europa sta preparando e la sua Piattaforma per promuovere la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti – piattaforma che al 1 novembre ha già ricevuto 88 messaggi di allerta su violazioni di libertà dei media in Europa. Altri temi in agenda sono: la necessità di preservare la confidenzialità delle fonti dei giornalisti, assicurare un ambiente online sicuro per i giornalisti e possibli derive verso la censura online in cui governi e attori private potrebbero avere un ruolo.
In un altro open forum organizzato dal Consiglio d’Europa insieme all’Alto Commissariato per i Diritti umani dell’Onu, con la partecipazione di Joe Cannataci, Un Special Rapporteur sul diritto alla privacy, verranno analizzate le sfide odierne al diritto alla privacy e in particolare le misure prese da governi, settore privato e società civile dopo le rivelazioni sui sistemi di sorveglianza di massa.