L'ANALISI

La trade war Usa-Cina impatterà sull’Ict. E non poco

La società di analisi Idc stima le conseguenze della guerra dei dazi. In Cina la vicenda avrà un impatto sul Pil per 4 miliardi. Pc, smartphone e servizi i segmenti più colpiti. Ne uscirà illesa l’intelligenza artificiale. Per la cybersecurity invece ci sarà un’impennata

Pubblicato il 06 Ago 2018

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La trade war Usa-Cina avrà conseguenze sulle economie di entrambi i paesi ma con un impatto più severo per la Cina: a scriverlo è l’ultima nota di ricerca di Idc, che fa riferiemento ai dazi del 25% entrati in vigore il 6 luglio e che colpiscono con una tariffa 818 categorie di beni quasi nessuno consumer – del valore di 34 miliardi di dollari nelle industrie IT, aerospazio, automotive, robotica, macchinari industriali, nuovi materiali che la Cina vende all’America. Molti di questi prodotti fanno parte della strategia “Made in China 2025” con cui Pechino vuole sostenere la leadership tecnologica nazionale in settori chiave per lo sviluppo futuro, dall’AI al 5G alle nuove forme di energia. Il governo cinese ha reagito a sua volta con dazi su alcune importazioni dagli Stati Uniti del valore di 34 miliardi di dollari e che colpiscono per lo più l’industria primaria con diversi beni agricoli e dell’automotive tassati al 25%.

Secondo Idc, l’impatto sarà maggiore sull’economia cinese sia per il valore strategico dei beni colpiti dai dazi sia per il massiccio surplus commerciale che la Cina ha con gli Stati Uniti. Secondo le stime di Idc China, la trade war Usa-Cina farà scendere la crescita del Pil cinese nel 2018 dello 0,2%, dal 6,7% al 6,5% colpendo circa 25 miliardi di dollari del prodotto interno lordo. In particolare, rallenterà la crescita del mercato Ict cinese, che perderà lo 0,6%, con una flessione quindi della crescita dal 9,0% all’8,4% nel 2018: sarà colpita infatti una porzione di Pil che vale 4 miliardi di dollari.

Il maggiore impatto sull’Ict si deve al fatto che un outlook più negativo sulla crescita del Pil rallenterà la spesa in tecnologie di informazione e comunicazione; inoltre il rafforzamento del dollaro e l’indebolimento dello yuan faranno lievitare il costo complessivo per l’industria cinese dell’Ict che si fonda ancora pesantemente su tecnologie importate.

Pc, smartphone, servizi It e Tlc sono i settori che secondo Idc soffriranno di più in Cina, ma l’impatto si riverberà anche su server, periferiche, storage, software, cloud, Big data, IoT, reti. Forte anche il peso della trade war sull’industria dell’energia. Tuttavia, nota ancora Idc, il segmento delle tecnologie di intelligenza artificiale non sarà toccato, mentre quello della security riceverà una spinta positiva allo sviluppo e al rafforzamento.

Il consiglio di Idc China per i fornitori di tecnologie è, naturalmente, di seguire attentamente le evoluzioni della trade war Usa-Cina e di continuare a investire in trasformazione digitale. C’è però altro: i vendor dovranno rivedere la propria strategia legata alle esportazioni e alla globalizzazione, sfruttando anche le opportunità di espansione in Ue e in tutti i paesi compresi nella “Belt and Road” cinese, la nuova via della Seta in cui Pechino sta investendo per collegare la Cina ai paesi dell’Asia e dell’Europa con infrastrutture fisiche e digitali. La trade war, insomma, potrebbe finire alla lunga col tornare a vantaggio della Cina, senza contare che ulteriori dazi anti-America di Pechino potrebbero far soffrire molto anche l’hitech degli Stati Uniti.

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