La “vita nova” di Emc Italia

La svolta di Liberato-Di Blasio: “Pronti a conquistare il 30% del mercato dello storage”

Pubblicato il 06 Nov 2009

L’ultima volta che avete avuto a che fare con Emc Italia è stato
un anno fa? Ebbene, dimenticatela pure. Oggi Emc è un’altra
cosa. È cambiato il management e, soprattutto, è cambiato del
tutto il suo approccio al mercato. In pochi mesi il
presidente Michele Liberato e
l’amministratore delegato Riccardo Di Blasio
hanno introdotto grandi cambiamenti nella filiale italiana, 500
dipendenti, Ora sono pronti, come dichiara Liberato, “ad
attestare in Italia il positioning che ci spetta e che Emc ha già
negli altri Paesi”. Da Cenerentola a regina anche in Italia,
insomma. Di un ambito come quello del governo dell’infrastruttura
informativa e delle soluzioni abilitanti la gestione delle
informazioni (archiviazione, sicurezza, deduplicazione,
virtualizzazione, consolidamento ed enterprise content management)
delle aziende clienti, ad esempio nel datacenter che rappresenta il
cuore del trattamento delle informazioni. Il cuore, in altre
parole, della società della conoscenza.

“Abbiamo una tecnologia elevatissima. La nostra vision è
semplice: vogliamo che la piattaforma Emc sia presente in tutti i
grandi datacenter in Italia”. Tradotto in cifre, vuol dire che
Emc punta ad affermare e rafforzare la sua presenza in Italia e nel
mondo dove vanta oltre 16 miliardi di dollari di fatturato.

Parliamo di soluzioni di storage di cui il mero immagazzinamento
dei dati è solo una parte, la meno significativa. La mission di
Emc è “qualificare” le informazioni: conservazione, protezione
in modo efficiente e archiviazione. “Vista come capacità
dell’informazione di seguire la persona dovunque essa sia”,
specifica Di Blasio. Una specie di “cloud information” che
consente di “avere accesso in qualunque momento ed ovunque ad
un’informazione trattata e conservata in modo efficiente”.

“Emc non è solo storage”, tiene non a caso a puntualizzare
Liberato. Lo mostrano il possesso di brand importanti come VMware,
società specializzata nella virtualizzazione, Rsa, leader mondiale
nella sicurezza, l’acquisizione di Documentum, specializzata nel
content management e archive, anch’essa leader di mercato nel suo
settore. Emc fa rima con dematerializzazione. “Con 43
acquisizioni negli ultimi anni la nostra azienda è diventata
completa: in questo settore non c’è nessuno al mondo con
un’offerta così ampia e focalizzata”, osserva Liberato. È su
questa base che si lavora in Italia. Con target importanti: dalla
pubblica amministrazione ai grandi gruppi dell’industria e dei
servizi. Con un obiettivo ambizioso: raddoppiare in tre anni
l’attuale fatturato.

“Un obiettivo ambizioso? Sì, ma siamo in grado di raggiungerlo –
risponde Di Blasio -. Nonostante la crisi, l’ultimo nostro
trimestre è stato in crescita. I clienti storici ci hanno
confermato la fiducia e abbiamo acquisito numerose nuove referenze.
Riscontriamo un clima molto positivo su di noi. Nel mercato c’è
la voglia di lavorare con Emc e questo ci rende fiduciosi: la
nostra exit strategy è già fatto compiuto”.

A un portafoglio clienti di tutto rispetto (Unicredit, Telecom
Italia, Poste Italiane, Fastweb, Vodafone, Fiat, Sogei per citarne
alcuni) si è aggiunta di recente Generali che verrà supportata da
Emc Italia in tutto il mondo. “Siamo un’azienda americana, ma
con passaporto italiano”, puntualizza Liberato ricordando i
legami con Università quali Sapienza e Polimi, il ruolo in
Assinform e Csit, le iniziative nel sociale.

Il segreto del successo dei dieci mesi che cambiarono Emc in
Italia? “Innanzitutto le persone, a partire dalla qualità del
nuovo management che in pochi mesi è riuscito a imprimere
all’azienda un grande cambiamento come presenza sul mercato e
orgoglio aziendale – risponde Liberato -. E poi ci sono state la
focalizzazione sui major client, la riorganizzazione del canale
verso i clienti medio-piccoli, le alleanze strategiche con global
systems integrator quali Accenture e global technology vendor quali
Cisco. Alleanze che ci consentono di trasformare i prodotti in
soluzioni”.

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