Mercoledì nero per i mercati mondiali. Ma soprattutto per i titoli tecnologici. In poche ore Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google hanno bruciato complessivamente 172 miliardi di dollari. La “fortuna” di Jeff Bezos è diminuita di 9,1 miliardi. Oggi lento recupero per Netflix, Twitter, Apple e Facebook mentre per Amazon e Nvidia permane il calo.
L’oro dei titoli tecnologici sta perdendo brillantezza, commenta il Financial Times fotografando la “svendita” selvaggia di titoli tecnologici nel corso di una giornata che ha scosso ieri Wall Street e i mercati asiatici e, anche se in misura minore, quelli europei. La seduta alla Borsa di New York si è chiusa registrando il Dow Jones in perdita del 3,10%, il Nasdaq del 4%. La Borsa di Shenzhen ha perso il 6,45%, quella di Taiwan – da sempre forte grazie all’elettronica e semiconduttori – il 6,3% per cento. Male anche i produttori di chip che hanno guidato le perdite in Europa.
Finora pilastro fondamentale delle tendenze al rialzo della Borsa, i tecnologici hanno vissuto la giornata peggiore dal 2011 subendo un’ondata di vendite. E’ Netflix a registrare la performance peggiore: ha ceduto l’8,4%. Microsoft arretra del 5,43%, Apple e Google del 4,6, Twitter dell’8,4. Male anche i titoli asiatici, rispetto ai picchi massimi Tencent perde il 42%, Alibaba il 34.
Il tutto in una giornata in cui gli investitori erano già preoccupati per il balzo dei rendimenti sui titoli di Stato Usa e l’impatto dei dazi e della guerra commerciale Usa-Cina sulle trimestrali. Fattori che sono andati a loro volta a pesare in un quadro rallentato dal mercato immobiliare e delle vendite di auto (sono ritenuti indicatori dello stato di salute dell’economia americana).
La Casa Bianca non si dice preoccupata. “E’ una correzione in un mercato al rialzo, probabilmente è salutare. Passerà”: i “fondamentali dell’economia americana sono solidi” grazie alle politiche di Donald Trump, spiega la portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders. Il presidente parlando di “correzione che aspettavamo da tempo”, coglie l’occasione per attaccare nuovamente la Fed: “E’ impazzita” con una politica monetaria troppo stress, dice ribadendo la sua contrarietà ai rialzi graduali dei tassi di interesse.