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L’AI di Microsoft allarma la Ue: “Rischi per le elezioni europee”



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Ultimatim della Commissione europea dopo un primo round insoddisfacente: nel mirino i rimedi sul motore Bing per evitare le cosiddette “allucinazioni”, la diffusione di deepfake e la manipolazione automatizzata di servizi. Se l’azienda non risponderà entro il 27 maggio possibile sanzione fino all’1% dei ricavi annui

Pubblicato il 17 mag 2024



Microsoft Köln, RheinauArtOffice, Rheinauhafen Köln
Microsoft Köln, RheinauArtOffice, Rheinauhafen Köln

Pressing Ue su Microsoft in vista delle elezioni europee. Non avendo ricevuto risposte soddisfacenti alla richiesta di informazioni del 14 marzo sui rischi specifici derivanti dalle funzionalità di intelligenza artificiale generativa di Bing, in particolare Copilot in Bing e Image Creator by Designer, la Commissione europea ha inviato all’azienda una richiesta di informazioni giuridicamente vincolante: Redmond avrà tempo fino al 27 maggio per rispondere.

Le informazioni richieste a Microsoft

La Commissione chiede a Bing di fornire documenti e dati interni che non erano stati trasmessi nella precedente risposta. La richiesta di informazioni si basa sul sospetto che Bing possa aver violato il Digital Services Act per i rischi legati all’AI generativa, come le cosiddette “allucinazioni”, la diffusione virale di deepfake, nonché la manipolazione automatizzata di servizi in grado di trarre in inganno gli elettori. I servizi designati, tra cui Bing, devono effettuare “un’adeguata valutazione del rischio” e adottare le rispettive misure di mitigazione.

Rischi per le elezioni europee

L’intelligenza artificiale generativa è uno dei rischi individuati dalla Commissione nei suoi orientamenti sull’integrità dei processi elettorali, in particolare per le prossime elezioni del Parlamento Europeo di giugno”, si spiega nella nota della Commissione.

Nel caso in cui Bing non risponda entro il termine del 27 maggio, la Commissione può imporre sanzioni fino all’1% del reddito annuo totale o del fatturato mondiale del fornitore e sanzioni periodiche fino al 5% del reddito medio giornaliero o del fatturato annuo mondiale del fornitore. La Commissione può anche imporre sanzioni fino all’1% del reddito annuo totale del fornitore o del fatturato mondiale per informazioni errate, incomplete o fuorvianti ricevute in risposta a una richiesta di informazioni. Designato come motore di ricerca online molto grande, Bing è tenuto a rispettare l’intera serie di disposizioni introdotte dal Dsa. In questo caso particolare, la Commissione ritiene che le presunte violazioni possano presentare rischi legati al discorso civico e ai processi elettorali.

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