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L’Antitrust Ue indaga sull’Internet of Things

L’indagine avviata da Bruxelles mira a valutare se effetti di rete ed economie di scala “possano far emergere ecosistemi digitali e gatekeeper dominanti e presentare rischi per la concorrenza” nel settore

Pubblicato il 14 Ago 2020

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L’IoT nel mirino della Ue. La Commissione europea ha avviato un’indagine antitrust sulla concorrenza nel settore dell’internet delle cose per i prodotti e i servizi destinati ai consumatori nell’Unione europea.

“L’indagine di settore verterà sui prodotti e sui servizi destinati ai consumatori che sono connessi a una rete e possono essere controllati a distanza, ad esempio mediante un assistente vocale o un dispositivo mobile, come gli elettrodomestici o i dispositivi indossabili intelligenti – spiega Bruxelles – La conoscenza del mercato acquisita con l’indagine aiuterà la Commissione a far rispettare il diritto della concorrenza in questo settore”.

Sebbene il settore dell’Internet delle cose per i prodotti e i servizi destinati ai consumatori nell’Unione europea sia in una fase di sviluppo relativamente precoce, secondo la Commissione “vi sono indicazioni da cui emerge che certe pratiche aziendali potrebbero falsare strutturalmente la concorrenza”.

Le indicazioni riguardano, in particolare, “le restrizioni dell’accesso ai dati e dell’interoperabilità, come pure certe forme di ‘self-preferencing’ e le prassi legate all’uso delle norme proprietarie”. Gli ecosistemi IoT sono spesso caratterizzati da forti effetti di rete ed economie di scala che “potrebbero far emergere rapidamente ecosistemi digitali e controllori dell’accesso (‘gatekeeper’) dominanti e presentare rischi di ribaltamento dei mercati”.

L’indagine di settore riguarderà prodotti quali i dispositivi indossabili (ad esempio smartwatch o dispositivi per il monitoraggio della forma fisica) e i dispositivi di largo consumo connessi utilizzati nell’ambito della domotica, come frigoriferi, lavatrici, Smart Tv, altoparlanti intelligenti e sistemi di illuminazione. Inoltre, raccoglierà informazioni sui servizi disponibili attraverso dispositivi intelligenti, come lo streaming di musica o video, e sugli assistenti vocali utilizzati per accedervi.

Se dall’analisi dei risultati dovessero emergere specifici problemi di concorrenza, la Commissione “potrebbe avviare indagini su determinati casi per assicurare la conformità con le norme dell’Ue in materia di pratiche commerciali restrittive e di abuso di posizione dominante sul mercato”.

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