L’annuncio dato da stamattina da Enel, che ha annunciato la creazione di una nuova società per realizzare una rete tlc in fibra ottica sfruttando la proprie rete di distribuzione energetica, potrebbe cambiare lo scenario della partita sulla banda ultralarga. La vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta (Pd), intervistata da CorCom, ha commentato positivamente l’operazione individuando alcuni benefici che ne potrebbero derivare.
Qual è il suo giudizio sulla strategia annunciata da Enel?
Io credo che sia una buona notizia perché va avanti il piano di Enel che mette a disposizione di chi costruisce le reti le canalizzazioni per arrivare, attraverso il meccanismo di portare la fibra dalla centralina Enel alla case, un vero fiber to the home (Ftth). Si tratta di un passo avanti importante verso il completamento della rete di nuova generazione.
L’operazione comporterà più ostacoli o vantaggi?
Penso che sia un modo per superare le barriere frapposte dal monopolista Telecom, sia verso uno sviluppo effettivo dell’Ftth sia per consentire ai gestori di avvalersi della stessa infrastruttura. Mi sembra che Enel non voglia fare il gestore, ma mettere a disposizione la struttura degli operatori per farli arrivare fino alle case.
Quali sono le ricadute immediate sul piano banda ultralarga del Governo?
Questo passaggio indubbiamente lo agevola. Consente di abbattere i costi di realizzazione e di arrivare ovunque
Si sta valutando l’ipotesi di voucher ai consumatori per spingere la domanda. Crede che sia la soluzione migliore?
Questo è possibile, ma penso che la domanda si spinga innanzitutto con la qualità dei servizi. Bisogna accelerare l’agenda digitale in tutte le sue declinazione, dai servizi alla persona a quelli per le imprese passando per la telemedicina e l’Internet of Things. Tutto questo spingerà la domanda. Sicuramente i voucher possono essere un buon strumento per la fase di avvio, ma credo che la priorità debba essere lavorare in primis sull’offerta di servizio.
È possibile che nella Legge di Stabilità vengano inserite già delle misure di agevolazione per lo sviluppo di reti e servizi ultrabroadband, come ad esempio il credito d’imposta?
Intanto mi accontenterei di ridurre e graduare il taglio alla spesa pubblica informatica e soprattutto focalizzarlo sulla spesa corrente, senza penalizzare gli investimenti che andrebbero accelerati. Ci sono margini di efficienza, tra razionalizzazione della domanda e migliore funziamento della Consip, ma un 50% su tutta la spesa mi sembra un po’ brutale come misura. Personalmente ho presentato degli emendamenti, si può graduare nel triennio e focalizzarla sulla sola spesa corrente.