L’App store allenta la presa sui piccoli sviluppatori: dopo le polemiche che si sono scatenate negli ultimi mesi, e che hanno contribuito a far accendere i fari dei regolatori sulle politiche della casa di Cupertino, Apple ha deciso di lanciare l’ “App Store Small Business Program”, che prevede un taglio delle commissioni per i developer che nell’ultimo anno hanno fatturato meno di un milione di dollari. Per loro la Fee sulle app a sugli acquisti in-app sarà dimezzata al 15%, mentre per tutti gli altri rimarrà invariata al 30%.
Il nuovo programma sarà attivo, annuncia Apple, dal primo gennaio 2021, pagamento e e varrà anche per tutti gli sviluppatori di software che per la prima volta si affacciano al mondo dell’App Store. La decisione arriva dopo che diverse autority su scala internazionale avevano acceso i propri fari sulla policy della casa di Cupertino per consentire la presenza delle app all’interno di iPhone e iPad, i cui profitti erano stati definiti a ottobre “più alti del normale” anche da un report dell’ “House Judiciary Subcommittee on Antitrust”.
Soltanto il mese corso durante un’audizione alla Sec, l’organismo di controllo della Borsa statunitense, Apple aveva affermato che la riduzione delle commissioni dell’App Store avrebbe causato ripercussioni pesanti sui risultati finanziari dell’azienda, che da questo comparto ha generato 14,55 miliardi di dollari nel trimestre che si è chiuso a settembre, il 22% del fatturato dell’azienda per quel periodo.
Il programma rivolto ai piccoli sviluppatori potrà essere utile anche a una serie di iniziative che sono nate con l’emergenza Covid-19, come le app per la didattica a distanza. Apple inoltre non applicherà commissioni per gli acquisti di beni fisici attraverso le app e ha sospeso le commissioni su alcuni servizi che considera “digitali”, come ad esempio le sessioni di training, fino alla fine dell’anno, in conseguenza di una polemica con Facebook.
Queste iniziative non sembrano in ogni caso destinate ad avere conseguenze sulla battaglia legale in corso con la casa madre del videogame Fortnite, Epic Games, che si basa proprio sulla questione delle commissioni: la società avrebbe ricavato infatti dagli acquisti in-app 1,2 miliardi di dollari, oltrepassando quindi ampiamente il tetto fissato da Cupertino per la riduzione delle fee.