“Consolidare lo sviluppo industriale in ambito IT della Puglia al servizio di imprese e istituzioni”. Sono gli obiettivi che il Distretto produttivo dell’informatica pugliese deve continuare a perseguire secondo il neodirettore Salvatore Latronico, ceo della Openwork di Bari e alla guida del Distretto – al quale aderiscono circa cento imprese del settore It, associazioni, consorzi, enti di ricerca e università per un totale di 4.000 addetti e 500 milioni di euro di fatturato – per il prossimo triennio. Latronico succede a Gianni Sebastiano, cfo di Exprivia, che rimarrà nel comitato direttivo.
“Ci impegneremo per dare seguito all’importante lavoro svolto dal presidente Sebastiano in questi primi sei anni di vita del Distretto, divenuto interlocutore autorevole di quanti si occupano sul territorio delle tematiche legate al digitale”, spiega ancora a CorCom Latronico, precisando che “si può crescere soltanto sulle spalle di giganti”. Sul portale del Distretto si legge che “attraverso l’esaltazione dell’identità collettiva di imprese e istituzioni di ricerca che operano in un ambito organizzativo distrettuale, l’IT pugliese diventa una comunità riconoscibile nel panorama internazionale del software come servizio”. Una comunità in grado non solo di attrarre, ma anche di arrestare – in un periodo storico ed economico particolare – il deflusso di capitale umano e competenze.
“Da questo punto di vista, il nostro intento è quello di conciliare tradizione, competenza ed esperienza, attraendo investimenti e, perché no, cercando di frenare la migrazione dei nostri giovani”, riprende Latronico, che ritiene fondamentale la sinergia tra tutti gli attori del territorio – comunità scientifica, industria, istituzioni e utenti finali – per trasformare in opportunità di sviluppo la rivoluzione digitale in corso. “Si tratta di un’occasione da cogliere, poiché le nostre imprese devono crescere sia in termini dimensionali sia di innovazione”. Conscio della presenza di ostacoli, inevitabili, lungo il suo percorso – “dovremo affrontare freni di tipo culturale ed imparare a rischiare, avendo cognizione di poter sbagliare” – il neopresidente è convinto che, tra i molteplici compiti che interesseranno il Distretto, c’è “la necessità di rendere efficiente il ciclo virtuoso dell’innovazione, per creare e sperimentare una serie di nuovi prodotti e servizi da portare sul mercato extra regionale e internazionale, creando valore e occupazione sul territorio”. E ancora, agevolare la contaminazione tra la sfera It e altri ambiti industriali, “dando il là a collaborazioni e partnership all’interno di settori differenti”, conclude Latronico.