Poco più di un italiano su cento si laurea in scienze informatiche. Secondo Eurostat, esattamente l’1,3% nel 2009. Peggio di noi, in Europa, solo la Romania (0,9%), mentre la media nella Ue-27 è del 3,4%, comunque in forte contrazione rispetto al 4,0% del 2005. I dati sono stati resi noti in coincidenza con la settimana delle e-skills, le capacita’ elettroniche, che si celebra da oggi al 30 marzo.
L’ufficio europeo di statistica ha pubblicato anche uno studio sulle capacità pratiche di uso dei computer. Due le fasce di età (popolazione adulta, 16-74 anni, e junior, 16-24 anni), quattro le categorie di abilità valutate. E’ emerso che, in media, tra gli adulti della Ue il 63% è in grado di compiere operazioni elementari come copiare o spostare un file o una cartella, il 43% sa usare una formula aritmetica di base in un foglio di calcolo, il 31% sa costruire una presentazione elettronica e il 10% può scrivere un programma. Percentuali che naturalmente salgono quando si restringe la fascia d’età agli junior: rispettivamente 89%, 67%, 59% e 20%. Di nuovo però l’Italia è indietro rispetto ai dati europei: al livello base arriva solo il 54% degli italiani tra i 16 ed i 74 anni, e l’85% dei giovani tra i 16 ed i 24. E le percentuali si ripetono per i tre livelli superiori (35% e 61%, 23% e 50%, 9% e 18%).
Il paese dove è più alta la dimestichezza con l’uso di base dei pc è l’Olanda (81% tra 16 e 74 anni), quello dove praticamente tutti i giovani lo sanno usare e’ invece l’Austria (99%). Mentre è in Finlandia il record 37 giovani su 100 che sono in grado di scriversi un programma su misura.