Il guanto della sfida. La seconda richiesta di una licenza per testare la self driving car senza autista di backup a bordo, dopo quella di Waymo del gruppo Alphabet (che controlla Google), è a sorpresa di AutoX, startup californiana finanziata dal colosso dell’e-commerce cinese Alibaba.
Se AutoX riceverà il permesso, potrà testare le sua auto a guida autonoma senza un guidatore di backup a bordo, ma monitorate a distanza da un autista di controllo remoto. Un passo avanti nella gara per portare su strada i primi servizi di consegna e i primi taxi “driverless”.
Sino a questo momento, come detto, solo Google, tramite la controllata di Alphabet, Waymo, è riuscita a tanto. AutoX è molto più piccola di Waymo da un punto di vista economico ma anche tecnologico e di personale. Tuttavia, è la prima di un gruppo di oltre 60 aziende che stanno premendo per ottenere licenze e iniziare una fase di test approfondito. “Dopo tre anni di sforzi – ha detto Jewel Li, il responsabile delle operazioni dell’azienda – riteniamo di avere una tecnologia molto potente e sicura per il pubblico”.
La gara per le auto che si guidano da sole negli Usa è serrata e vede una platea di avversari piuttosto eterogenea: dall’unità Cruise di General Motors a Uber, che lavora ai suoi sistemi di guida autonoma, per arrivare a decine di altre aziende hi-tech che stanno cercando di approcciare il problema considerato uno dei principali vettori di crescita e trasformazione della società dei prossimi anni. Tutti quanti però hanno forti difficoltà a mantenere le promesse di risultato e rispettare i piani di sviluppo e crescita. Fare auto che si guidano da sole è molto difficile, a quanto pare.
Dietro ad AutoX ci sono Alibaba ma anche Dongfeng Motor Group, altro colosso cinese. L’azienda è stata fondata dal professore di Princeton Jianxiong Xiao, specialista in apprendimento automatico relativo ad oggetti 3D, computer vision e robotica. L’azienda ha sede a Hong Kong e sino a questo momento ha raccolto 143 milioni di dollari. Arrivano da investitori vari e AutoX ha già 100 RoboTaxi in test in dieci città nel mondo, tra Cina (ad esempio Shenzhen e Shanghai) e gli Usa a San Jose, nel cuore della Silicon Valley.
Tra le altre aziende che stanno seguendo la strada di questo tipo di test ci sono anche Tesla, Lyft e Cruise, società controllata di General Motor, oltre a Uber. Altre aziende con delle autorizzazioni parziali sono Zoox e Pony.ai, con dietro Sequoia Capital ma anche Toyota e Hyundai.