La crisi pesa, soprattutto sui giovani. Gli ultimi dati del
Consiglio Nazionale Economia e Lavoro sono allarmanti: aumenta lo
scoraggiamento di chi addirittura rinuncia a cercare lavoro e il
28,8% dei ragazzi tra i 25-30 anni affolla le file dei neet (not in
education or training nor in employment), cioè coloro che
risultano fuori dal mercato del lavoro e che non sono impegnati in
un processo formativo.
In netta controtendenza con l’andamento attuale del mercato del
lavoro, il settore dell’Information and Communication Technology
rappresenta un’isola felice per gli under 30. Un’indagine
PayScale, conferma la giovane età dei dipendenti nelle aziende
dell’Ict – prime tra tutte Facebook e Google. I due colossi
tecnologici scelgono i loro cervelli nella fascia 25-30 anni ed i
loro dipendenti oltre ad essere i più giovani sono anche i più
soddisfatti.
Forza lavoro di età media di poco superiore ai 30 anni, supportata
da una politica di formazione e aggiornamento, è anche la
filosofia aziendale dell’Ict in Italia, come dimostra anche
l'esperienza di Ads, Assembly Data System.
“Per stare al passo con i tempi bisogna necessariamente affidarsi
a forze nuove, menti e idee fresche, che convivono quotidianamente
con gli strumenti tecnologici – spiega Pietro Biscu, direttore
commerciale di Ads – Guardiamo al modello americano, ad un esempio
come Google, che dimostra cosa siano in grado di fare i giovani di
talento.”
Nell’Ict, settore trasversale per eccellenza, la giovane età dei
dipendenti permette di mantenere una struttura snella e flessibile
ed è favorita la crescita professionale in azienda.
Solo a partire da gennaio 2011, la percentuale degli under 30
inseriti nell’organico di Ads si aggira intorno al 50% del totale
degli assunti. Considerando, poi, la distribuzione delle giovani
leve all’interno dell’azienda, sul totale dei contratti a tempo
determinato gli under 30 rappresentano circa il 40% ed il 16% sul
totale dei contratti a tempo indeterminato, per cui l’età media
non supera comunque i 34 anni.
“Quando si ha a che fare con l’Information Technology, si va a
caccia soprattutto di ragazzi in gamba, disponibili e versatili,
come richiede il mercato attuale – continua Biscu – Nella
nostra azienda, per esempio, guardiamo anche a persone senza
esperienza e da formare, purché siano fortemente interessate a
questo settore. Selezioniamo profili di giovani che hanno
difficoltà d'inserimento e spesso sono loro a darci le
maggiori soddisfazioni.”
Negli ultimi 2 anni, inoltre, ben il 25% dei dipendenti tra i 25 e
i 30 anni ha ottenuto uno scatto di carriera e solo uno scarso 1%
dei dipendenti ha deciso di lasciare l’azienda. “Affidare le
redini ai più giovani e formarli in azienda è una sfida –
conclude il manager – Attraverso la crescita professionale,
saranno proprio loro a rappresentare l’expertise di Ads nel
prossimo futuro.”