Un’agenda europea per le competenze, soprattutto quelle digitali. La Commissione Ue approverà domani una proposta per innalzare il livello delle conoscenze e delle capacità di oltre 70 milioni di lavoratori nell’Unione, che oggi non sono sufficienti per garantire un’ottimale collocazione sul mercato del lavoro.
Gli ultimi dati sull’Italia, relativi al 2012, non disegnano un quadro incoraggiante: il 40% dei lavoratori italiani non possiede digital skill, mentre il 15% è ad un livello basso. Non solo: appena il 18% è laureato e, tanto per restare in tema di formazione universitaria, l’Italia è ultima fra i 28 paesi dell’Ue per allineamento dell’occupazione all’orientamento del titolo di studio. Tra le priorità della New skills agenda for Europe rientra il miglioramento della qualità e della rilevanza formativa, una più agevole riconoscibilità delle competenze e maggiori informazioni per creare opportunità professionali. La proposta, a cui hanno lavorato anche parti sociali, imprese e università, sarà presentata a giugno al Consiglio dei ministri Ue.
Resta da capire come la raccomandazione di Bruxelles, che sarà verosimilmente approvata entro fine anno, verrà declinata nei vari Paesi. Senza calcolare che non c’è uno stanziamento di risorse a fare da spinta al programma. Bisognerà dunque fare affidamento sul Fondo sociale europeo per l’istruzione, ossia sui 27 miliardi a disposizione dei 28 Paesi Ue per i prossimi 7 anni.