LO SCENARIO

Lavoro, le aziende italiane a caccia di professionisti IT: +21% nel primo trimestre 2024

È quanto emerge dalla ManpowerGroup Employment Outlook Survey. A trainare il Nord Est e le grandi imprese. Ma sarà difficile colmare il gap: il 25% evidenzia difficoltà nel reperire talenti informatici, è il dato più elevato nella classifica dello skill shortage

Pubblicato il 02 Gen 2024

Nel corso del 2024 il mercato del lavoro in Italia dovrebbe continuare a crescere: +13% le previsioni di assunzione nel primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2023. Si tratterebbe del tredicesimo trimestre di fila con aspettative positive. A dirlo è la ManpowerGroup Employment Outlook Survey, che però evidenza una cronica mancanza di competenze disponibili, specialmente per quanto riguarda il settore dell’IT.

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L’analisi per settori e aree geografiche

Il settore energetico si conferma anche per i prossimi tre mesi quello con le aspettative migliori (+28%), seguito da commercio (+23%), IT (+21%) e trasporti (+21%). Prospettive positive anche per l’industria (+13%), le comunicazioni (+12%), finanza e immobiliare (+9%). L’unico settore che evidenzia una flessione delle aspettative di nuovi posti di lavoro è quello delle life sciences, che fa segnare una contrazione dell’11%.

A trascinare la crescita del mercato del lavoro sono, secondo ManpowerGroup, il Nord Est e le grandi aziende. Il Net Employment Outlook vede infatti una crescita del 33% nelle regioni del Nord Est. Buone anche le prospettive dei datori di lavoro dell’Italia centrale, +14%, seguita dal Nord-Ovest, +10%. Per Sud e Isole le previsioni registrano comunque un +8%. Le migliori prospettive d’assunzione sono indicate dalle imprese tra 250 e 999 dipendenti (+22%), tra 1000 e 4999 (+21%) e sopra i 5000 (+15%). Tra le aziende tra i 10 e i 49 lavoratori le previsioni di assunzione sono ben più contenute, non oltre il 5%.

Il nodo della mancanza di competenze, soprattutto nell’IT

Permane anche in questo scenario favorevole la sfida della mancanza di competenze, con le imprese italiane che continuano a segnalare un grave problema di talent shortage sul mercato del lavoro: il 75% dichiara di aver avuto almeno qualche difficoltà a trovare candidati con le competenze richieste e per oltre una su dieci le difficoltà sono state molte. Una azienda su su quattro afferma che è difficile trovare le giuste capacità informatiche, e per quasi una su cinque ci sono problemi con le skills chieste nei reparti produttivi (19%). Seguono poi le competenze ingegneristiche (17%), amministrative (16%) e logistiche (16%).

Per attrarre competenze quasi un’azienda su due, il 45%, punterà su maggiore flessibilità su luogo e orario di lavoro, il 22% considera di aumentare gli stipendi, il 20% ritiene di cercare possibili candidati tra i lavoratori più “senior”.

Per quanto riguarda le sfide poste da intelligenza artificiale e transizione ecologica, il 23% pensa di formare il personale già in azienda mentre un altrettanto 23% vuole assumere nuovi professionisti qualificati.

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