CIO SURVEY 2012

Le aziende italiane “scoprono” l’IT per crescere

Cio Survey 2012: da strumento per ridurre i costi la tecnologia diventa leva strategica per la competitività. Aumentano gli investimenti in business intelligence, mobility e cloud. Capitani (NetConsulting): “Si spende in Information tecnology nonostante il quadro economico negativo”

Pubblicato il 09 Mar 2012

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L’informatizzazione fa il salto di qualità e da mezzo di efficientamento e di riduzione dei costi in leva strategica per accrescere la competitività e aiutare le aziende a superare il difficile momento economico. La fotografia è scatta dal Cio Survey 2012, condotta da condotta da NetConsulting e promossa da HP, Microsoft e Telecom Italia,

“A fronte di un quadro economico negativo, durante il 2011 la maggioranza delle aziende è stata impegnata nell’avvio di una serie di strategie – sottolinea Giancarlo Capitani, ad di NetConsulting – Tra queste la razionalizzazione dei costi , l’espansione commerciale, il miglioramento della relazione con i clienti e la creazione di nuovi prodotti e servizi, anche attraverso l’acquisizione di competenze esterne derivanti da operazioni di M&A”.

In particolare, gli investimenti delle aziende sono orientati ad un forte pragmatismo e mostrano, un interesse crescente rispetto al passato verso applicazioni core, la cui introduzione/evoluzione è sempre più caratterizzata da investimenti di tipo incrementale e da ritorni economici tangibili e misurabili nel breve periodo.

Crescono le previsioni di adozione di soluzioni di Reporting & Business Intelligence a dimostrazione che esiste una spiccata esigenza di analisi dei dati per comprendere i fenomeni che caratterizzano il mercato e aumentare la reattività e la tempestività di risposta agli eventi

I progetti IT avviati dalle aziende del panel in ambito infrastrutturale appaiono invece concentrati su aree tematiche legate alla sicurezza (complessivamente il 66,2% del campione) e alla business continuity/disaster recovery (55,4%). Seguono interventi mirati all’automazione e rinnovamento del Data Center (48,6%).

“Oggi ancora più che nel passato la necessità delle aziende di aggiungere efficienza ai processi di crescita e presidio del proprio business non può tradursi in una semplice riduzione dei costi. Come emerge dalle opinioni dei cio delle aziende italiane, l’interesse per le nuove tecnologie a supporto del business poggia in maniera evidente sui temi della sicurezza, della disponibilità e della compliance – spiega Giuseppe Tilia, responsabile Partnership Alliances & Business Enhancement di Telecom Italia – Stiamo finalmente assistendo alla crescita nel Paese di un sistema in cui la disponibilità di infrastrutture capaci ed efficienti, di soluzioni che rispondano concretamente ai bisogni delle imprese, di professionalità in grado di adattare al meglio le nuove tecnologie alle esigenze dei clienti, consentirà alle aziende italiane di recuperare l’eccellenza che compete loro”.

“Il contesto attuale è caratterizzato da trend tecnologici importanti, come il cloud computing, la mobility e la business intelligence, che stanno rivoluzionando da un lato le esigenze degli utenti consumer, dall’altro i processi di business e le dinamiche interne alle aziende – commenta Cesare Bollini, vice president e direttore Vendite Enterprise di HP Italiana – HP aiuta le imprese ad affrontare questo momento di profondo cambiamento con un portafoglio di soluzioni e competenze sia per il mondo consumer sia BtoB, che abilita le aziende a diventare delle Instant-On Enterprise, ossia realtà che integrano la tecnologia in tutto ciò che fanno per rispondere in modo istantaneo alle mutate esigenze del mercato”.

Particolare attenzione è stata inoltre posta ad una serie di tematiche tecnologiche, per ciascuna delle quali è stato analizzato il livello di interesse e di adozione. Tra le tematiche analizzate la Business Intelligence emerge come area particolarmente indirizzata, sia a livello di interesse che di adozione. Oltre il 60% delle aziende ha espresso un interesse elevato per strumenti e soluzioni di Business Intelligence, un dato che supera il 95% se si aggiungono realtà che hanno evidenziato un interesse medio.

Una seconda area, in cui le aziende mostrano interesse medio-alto ed un grado di adozione di media entità è rappresentato da strumenti e soluzioni di Unified Communication, anch’esse con varie declinazioni che in seguito verranno esposte.

Segue, in termini di interesse, il tema dell’open source che da anni è al centro dell’attenzione delle aziende, sia pure con livelli di interesse e di adozione fortemente variabili nei diversi settori: la survey ha avuto tra gli obiettivi quello di percepire il reale livello di adozione nei vari ambiti applicativi e middleware.

Interesse di medio livello cui non corrisponde al momento, ma lo sarà in prospettiva, un pari grado di adozione, per il Cloud, il Social Enterprise, Strategie per l’evoluzione del Data Center e le mobile Apps.

“In un periodo economico difficile, l’IT si rivela una leva strategica per la competitività aziendale, come dimostra il ruolo dei cio, sempre più attenti all’allineamento tra strategia ed esecuzione e a un’innovazione tecnologica funzionale alla crescita. In questo scenario, Business Intelligence, Cloud Computing e Mobility costituiscono delle tematiche di particolare interesse e, in virtù delle competenze maturate in questi ambiti, Microsoft rappresenta il partner ideale per accompagnare le aziende nel proprio percorso d’innovazione – sottolinea Fabio Fregi, direttore della Divisione Enterprise & Partner Group di Microsoft Italia – Sappiamo quanto sia importante l’analisi in tempo reale del patrimonio informativo e per questo offriamo soluzioni ad hoc per consentire decisioni di business ragionate. Conosciamo il valore del Cloud Computing per liberare risorse e per questo abbiamo offerte diverse che consentono ai cio di scegliere le soluzioni più adatte alla propria realtà in modo integrato e sicuro. Sappiamo inoltre che nel mercato attuale poter restare sempre connessi rappresenta un vantaggio competitivo e per questo offriamo soluzioni di produttività disponibili in tutta sicurezza attraverso qualsiasi device. Stiamo quindi costantemente investendo per rispondere alle priorità dei cio emerse dalla ricerca”.

Il trend medio di spesa tra il 2010 ed il 2011 risulta negativo e pari -1.5%, con una previsione 2012 di leggero miglioramento, seppure in territorio negativo, a -0.9%.

La composizione percentuale della spesa Ict 2011 vede nelle aziende del panel una forte preponderanza della componente System Integration/Consulenza (28,2%) ed Outsourcing (23,2%) mentre in misura inferiore la spesa è destinata a licenze software (18,6%), Hardware (18,4%) e Tlc (11.6%).

Per quanto riguarda le politiche di sourcing la maggioranza del campione ha dichiarato che l’implementazione e la gestione delle risorse IT vengono svolte prevalentemente da risorse esterne, in modo esclusivo o in collaborazione con gli addetti interni. L’intensità del ricorso a servizi di gestione IT varia, comunque, a seconda delle dotazioni IT e delle attività considerate.

Importante anche l’analisi sull’evoluzione del ruolo del cio all’interno delle aziende del panel dove emerge come l’attività di governo della macchina operativa, assolutamente prevalente nel passato recente, si stia consolidando lasciando il posto alla ricerca di una crescente intimacy e capacità di dialogo con il Top Management. Una conferma di ciò deriva dalla presenza sempre più frequente dei CIO all’interno di steering committee o di team decisionali a livello business.

Peraltro, alcuni cio partecipanti all’indagine, già oggi hanno responsabilità strategiche ed organizzative che favoriscono un migliore allineamento tra strategie business ed attività finalizzate al raggiungimento delle stesse.

Di conseguenza, i cio si percepiscono sempre meno come semplici Technological Advisor, con il compito di valutare e veicolare l’offerta dei vendor Ict in azienda, e ritengono in modo sempre più significativo di essere dei Business Advisor per i quali l’introduzione della tecnologia in azienda è maggiormente diretta all’innovazione e, quindi, strumentale alla crescita del business.

Ma per il 2012 il quadro degli investimenti in IT non è roseo. Secondo uno studio Idc Italia le previsioni di spesa IT per il 2012 rispetto al 2011 sono in calo per il 57% delle imprese cendite, rimangono stabili per il 35% e sono in aumento solo per l’8% delle aziende coinvolte

Il 27% delle aziende del settore finanziario prevede una crescita degli investimenti, seguite da quelle dell’industria e dei servizi che anticipano aumenti di spesa nell’ordine del 9% mentre l’88% delle aziende intervistate conferma di aver già adottato la virtualizzazione, mentre il 7% la sta valutando o pianificando e solo il 5% non ci sta ancora pensando.

Come prevedibile – spiega il report – sono le aziende che hanno meno di 250 addetti e quelle tra i 251 e i 499 quelle che stanno valutando o hanno previsto investimenti in virtualizzazione nel 2012 con un 7% e un 6% rispettivamente; si registra uno spostamento degli ambiti dell’adozione della virtualizzazione che, come priorità, passa dagli ambienti di test e server a quelli virtual client e storage.

Le quattro principali priorità in ambito storage sono il miglioramento dei piani di disaster recovery, la definizione delle politiche di protezione dei dati, l’ottimizzazione delle prestazioni, la semplicità di gestione.

Cambiano anche gli ambiti dello storage in cui le aziende prevedono di investire mettendo al primo posto l’archiviazione, al secondo la business intelligence e al terzo il content management, Crm e file sharing.

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