Apple rilancia e muove da “disruptor”. Sul palco del keynote di San Francisco il Ceo Tim Cook ha detto: “L’unica cosa che è cambiata è: tutto quanto”. E nonostante il mercato sia andato cauto sui nuovi annunci (le azioni della Mela hanno ceduto circa l’1% dopo l’evento), gli analisti parlano di innovazioni, sia pure su “oggetti” già esistenti, in grado di spazzare via i player dei propri campi di gioco. Una leva che promette di mantenere alti i livelli di redditività dell’azienda già pericolosamente elevati nell’ultimo periodo. E di rilanciare la sfida in un periodo di crisi del mercato principale di Apple, quello cinese.
Le novità presentate riguardano sia il mondo consumer che quello business. Nello specifico, due nuovi iPhone, il 6S e il 6S Plus. Un gigantesco tablet, da 12,9 pollici, l’iPad Pro. E una nuova Apple TV che si integra con Siri e viene fornita con un proprio App Store, che tenta di nuovo la conquista dei divani di casa.
L’iPad Pro è fondamentalmente un completo strumento di lavoro, destinato per lo più a professionisti, manager, quadri di azienda: un’enorme “valigietta” di lavoro che consente ogni tipo di operazione, dalle presentazioni all’archiviazione cloud. Dotato di stilo – proprio Apple che lo aveva sempre rifiutato – ha un grande schermo e una “copertina” opzionale da 169 dollari che raddoppia come tastiera.
iPhone. Le principali differenze tra l’iPhone 6 e 6 Plus sono esattamente quelle che gli osservatori si aspettavano: dotati di una tecnologia sensibile alla pressione chiamata 3D Touch, di una migliore fotocamera da 12 megapixel e di un processore più efficace, promettono un’”esplosiva esperienza”, dice un esperto del settore, grazie al 3D, e maggiore profondità.
Ma la vera novità “disruptive”, stando agli osservatori, è nel set-top-box, l’elegantissima scatolina nera: per la prima volta, con Apple Tv, la Tv diventa app. Apple si “apre” alle applicazioni di terzi, pronta a prenderle a bordo. In altre parole, a “mangiarle”, candidandosi a fare da cruscotto totale e unico per il nuovo utente televisivo. La “Tv”, come la intendiamo, diventa soltanto uno “stupido” pezzo di vetro, uno schermo vuoto. Gli strumenti per riempirlo di contenuti li offrirà tutti Apple, insieme a Siri: dalle app per collegarsi ai contenuti dei vari provider, al telecomando. Per il resto, funzionerà come un iPhone: dotata di sistema operativo, il TvOs, simile all’iOS che alimenta iPhone e iPad, è concepito per rendere facile agli sviluppatori iOs costruire applicazioni per la Tv. Con vari risultati: la Apple Tv darà l’assalto al mercato dei videogiochi – conformata com’è come una console – e farà da reale porta d’ingresso nel nuovo mondo della Tv connessa grazie alle app proprie e di terzi.
Prezzo previsto: circa 100 dollari. In Italia da subito: ma passerà del tempo prima che possa definirsi “completa” grazie ad accordi per i contenuti.