"Stiamo lavorando a un progetto per l'Italia. Vogliamo
aiutare direttamente le piccole imprese a crescere e a
internazionalizzarsi, addestrandole a farlo. Google può essere
molto d'aiuto in questo senso. Noi possiamo mettere le
piccole imprese in condizione di affacciarsi sul mercato globale,
possiamo materialmente cambiare il loro modo di lavorare. Basta
un sito, un motore commerciale, un modo insomma di avvicinare i
loro prodotti ai clienti". Lo ha annunciato in
un'intervista a L'Espresso il presidente di BigG Eric
Schmidt.
"In Italia manca la gente idonea a fare quello che ho appena
descritto. Occorre avere l'ambiente adatto per muoversi in
questa direzione. E allora le università devono formare ragazzi
che a 22-24 anni credono nel potenziale della Rete e hanno voglia
di fare quattrini. E spargerli per l'economia. E'
importante perché in Italia l'uso della Rete è molto diffuso.
Ma non per il business. Io sono convinto che la crescita economica
in Italia deriverà dalle Pmi che vanno online e che ampliano così
il loro mercato. E' nel loro interesse, nell'interesse di
Google, nell'interesse del governo, nell'interesse dei
cittadini".
"E' esattamente quello che ho detto al governo. Ai
ministri Romani e Tremonti, anche al leader dell'opposizione e
ai rappresentanti dei governatori e dei sindaci. Segnalo anche uno
studio realizzato da The Boston consulting group: nel 2010,
Internet ha contribuito al Pil italiano con 31,5 miliardi di euro,
pari al 2 per cento. Questo dato sarà più che raddoppiato entro
il 2015. In uno scenario conservativo l'Internet economy
rappresenterà 59 miliardi di euro, pari al 4,4 per cento del Pil
italiano, con un tasso di crescita annuo del 18 per cento".