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Le telco europee nel mirino degli arabi: Stc al 9,9% in Telefonica per 2,1 miliardi

Dopo la scalata di Emirates Telecommunications in Vodafone – la società è diventata il maggiore azionista con il 14,6% – il principale operatore saudita scommette sulla compagnia spagnola

Pubblicato il 06 Set 2023

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Non si fermano gli investimenti arabi nel comparto delle Telco europee. Dopo la scalata di Emirates Telecommunications in Vodafone, il gruppo Stc, il principale operatore saudita, ha acquisito una partecipazione del 9,9% in Telefónica per un importo totale di 2,1 miliardi di euro. L’investimento è stato effettuato mediante l’acquisizione di azioni rappresentanti il 4,9% del capitale sociale di Telefónica e di strumenti finanziari che conferiscono un’esposizione economica ad un altro 5% del capitale sociale della compagnia spagnola.

Cosa prevede l’accordo strategico

Il Gruppo Stc otterrà i diritti di voto corrispondenti a quel 5% attraverso la liquidazione fisica dei predetti strumenti finanziari previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari. Da Telefónica è stato chiarito che non c’è l’intenzione di acquisire il controllo o la maggioranza della società. “Si tratta di una grande opportunità di investimento che ci consente di utilizzare il nostro solido bilancio pur mantenendo la nostra interessante politica dei dividendi”, si legge in una nota. Inoltre, come hanno sottolineato i portavoce del gruppo, questa acquisizione rappresenta “un’altra pietra miliare importante” nella strategia di espansione e crescita e riflette la fiducia nella crescita sostenibile e nel potenziale di crescita di Telefónica.

Il presidente del gruppo Stc Mohammed Ka Al Faisal ha affermato che la sua azienda, d’altra parte, condivide molte somiglianze con Telefónica. “Questo importante investimento a lungo termine da parte del Gruppo Stc è in linea con la nostra strategia di crescita, secondo la quale investiamo in settori come la tecnologia e le infrastrutture digitali in mercati che consideriamo promettenti in tutto il mondo”.

Nell’ambito di questa roadmap, Stc ha effettuato una serie di investimenti nel settore dell’informazione, della comunicazione e della tecnologia, sia in Arabia Saudita che all’estero, l’ultima delle quali è stata l’acquisizione da parte della sua controllata Tawal degli asset delle torri di telecomunicazioni di United Group in Bulgaria, Croazia e Slovenia.

L’operazione sotto la lente del governo spagnolo

Con l’acquisizione di quasi il 10% di Telefónica, dunque, Stc diventa il principale azionista del colosso spagnolo, davanti a Criteria-CaixaBank (5,5%), Bbva (4,87%) e Blackrock (4,48%).

Per questo motivo il governo spagnolo sta analizzando l’operazione di acquisizione al fine di preservare “l’autonomia strategica” del Paese. “Il governo ha la capacità di valutare questo tipo di investimento, che non influisce sul controllo dell’azienda. Ci sono canali per preservare la nostra autonomia strategica che il Governo sta mettendo in atto”, ha dichiarato la ministra della Politica Territoriale e portavoce dell’Esecutivo in carica, Isabel Rodríguez, intervistata dalla Tve . Telefónica “non è solo un’azienda emblematica, è un operatore strategico e il Governo vigilerà sull’autonomia strategica della Spagna, con assoluta normalità e tranquillità”.

L’investimento di Emirates Telecommunications in Vodafone

Come accennato, a maggio anche il gruppo Vodafone e Emirates Telecommunications group, ovvero e&, hanno concordato una partnership strategica che ha portato l’investitore arabo a diventare “azionista fondamentale di Vodafone” in un accordo “che avvicina i due operatori in alcuni aspetti delle loro attività”, un’operazione che costituisce “la fase successiva di una relazione strategica iniziata nel maggio 2022, quando e& ha fatto il suo primo investimento in Vodafone”.

La società degli Emirati Arabi Uniti è diventato così il maggiore azionista della telco con una quota del 14,6%, anche se Bloomberg ha evidenziato, a ridosso del deal, l’intenzione di e& di portare avanti la “scalata” al colosso britannico delle telecomunicazioni, aumentando la partecipazione fino al 20% o addirittura al 25% per esercitare ancora più influenza sul cda e il futuro di Vodafone.

Nell’annuncio formale della relazione strategica le due aziende hanno sottolineato che la partnership consente la collaborazione in molteplici aree di crescita, poiché e& e Vodafone possono beneficiare della rispettive scale operative e della diffusione geografica complementare. Le aree chiave della collaborazione commerciale che Vodafone ed e& perseguiranno inizialmente includono i rami Enterprise, Procurement, Carrier e Technology.

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