Le telco europee puntano sui dati per rilanciare il business

Nel Vecchio Continente gli operatori cercano di cavalcare il boom di utilizzo dei dati, trainato dalle applicazioni di messaging e video su smartphone, puntando su 4G, potenziate capacità di rete e nuovi modelli di pricing

Pubblicato il 24 Nov 2014

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Sono gli investimenti nelle infrastrutture per il 4G l’arma con cui le telco europee cercano di rimettersi al passo con l’evoluzione del mercato e l’esplosione del traffico dati. Ma non solo. A differenza delle controparti americane, le telco europee hanno investito meno in reti ma sono state anche più lente ad adattare le tariffe dei piani dati alle nuove realtà di mercato e stanno ora attivamente cercando nuovi modelli di business, secondo un’analisi del Wall Street Journal.

Iliad, per esempio, per gestire l’esplosione del traffico dati sulle sue reti sta convertendo un ex bunker nucleare di quasi 5.000 piedi quadrati nei pressi di Parigi in un gigantesco data center. Ma non è l’unica: tutte le telco europee stanno cercando di investire per accrescere le loro capacità di gestione dei dati, perché i consumatori usano sempre più i loro smartphone per applicazioni di messaggistica e video, e sempre meno per fare telefonate.

Per questo anche i business model si devono rapidamente adattare. Le entrate sui mercati mobili europei sono in calo a causa dell’intensa concorrenza e del quadro normativo e macroeconomico, e le telco sperano di poter accrescere i guadagni convincendo i clienti degli smartphone a usare sempre più le applicazioni che richiedono un pesante consumo di dati.

“La realtà del mercato francese è pazzesca”, ha affermato di recente il Chief financial officer di Iliad Thomas Reynaud. “Il 4G sarà la killer application dei prossimi anni, ma oggi è ancora una piccola parte del mercato”.

Vodafone prevede che la penetrazione del 4G raddoppierà in Europa nel corso del prossimo anno e Deutsche Telekom ha indicato che col 4G si potranno adottare nuovi schemi di pricing più remunerativi per gli operatori. Orange ha dichiarato che il consumo medio di dati dei suoi clienti del 4G in Francia è due volte e mezzo maggiore dei suoi clienti del 3G. “Il 4G potenzia l’utilizzo”, ha detto il Ceo di Orange Stephane Richard.

Per aumentare la velocità e capacità delle loro reti, e sostenere l’incremento dell’utilizzo dei dati, le telco europee hanno dunque ricominciato a investire, in data center, in reti e anche in contenuti, tramite partnership con siti del video streaming, sempre per spingere i consumatori a usare servizi “data-heavy”, per i quali le telco possono far pagare di più. Morgan Stanley stima per esempio che un abbonato Uk di Vodafone che passa da 0,5 a 5 gigabyte potrebbe arrivare a pagare una bolletta mensile di circa 7 sterline più alta.

Molti operatori mobili pensano anche il nuovo iPhone 6 di Apple, che ha lo schermo più grande e una migliore risoluzione video, alimenterà ulteriormente l’utilizzo dei dati. In settimana, intanto, il Mobility Report di Ericsson ha rilevato un incremento del 60% del traffico dati mobile dal terzo trimestre 2013 al terzo trimestre 2014 e prevede ora che il traffico mobile video crescerà di dieci volte entro il 2020, quando rappresenterà il 55% di tutto il traffico dati mobile. Si tratta di buone notizie per gli operatori, che possono alzare le loro tariffe offrendo ai loro utenti un consumo maggiore di dati da smartphone.

Per gli osservatori americani, le telco europee si ispirano al modello delle telco statunitensi: negli Usa i benefici degli investimenti in nuove reti sono già quantificabili. Verizon Wireless ha migrato il 59% dei suoi clienti mobili al 4G da inizio 2011 e nello stesso periodo le revenues sono salite del 7% in media ogni anno, secondo Morgan Stanley. Per contro, solo il 5% degli abbonati europei di Vodafone usa servizi 4G.

Ma molte telco europee sembrano pensare che per trarre pieno vantaggio dal boom dati occorrerà tempo e forse anche una ridefinizione di che cosa è un’azienda telecom. Il Ceo di Vodafone Vittorio Colao ha detto che l’operatore britannico “si sta trasformando da un tipo di azienda incentrata sul mobile a una più ampia concezione di azienda dei dati”.

“Mio figlio non usa mai servizi voce, solo applicazioni di messaging”, ha dichiarato Charlie Bracken, Finance chief della società del cavo Liberty Global. “E’ un radicale cambio nel comportamento degli utenti che trasforma anche le telco”.

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