L’amore degli italiani per il 4k stenta a prendere il volo. L’indicazione arriva dall’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, che ha analizzato le prospettive del settore degli apparecchi tv di ultima generazione e le dinamiche future. In Italia nel 2014 sono stati venduti meno di 150mila tv 4k, ossia il 3% del totale, e la previsione per il 2015 non è strabiliante: la percentuale salirà solo al 5%. Per comprendere meglio cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi e la possibile influenza dell’arrivo di nuovi player nel settore dei contenuti video on-demand, CorCom ha intervistato Marta Valsecchi, direttore dell’Osservatorio Internet Media.
Quali sono i freni allo sviluppo di questo mercato?
La principale ragione è nel prezzo: queste tv costano più di mille euro. La prospettiva è di una crescita progressiva, ma non esplosiva.
E’ solo una questione di costi?
Senza dubbio anche anche l’offerta di contenuti fruibili solo in 4k oppure particolarmente valorizzati da questa tecnologia può incidere positivamente. In questo contesto il caso di Netflix è particolarmente emblematico, in quanto al 4k andrebbe accompagnata la disponibilità di banda nel nostro Paese, che secondo i dati Agcom è abbastanza indietro sotto questo punto di vista: circa l’80% dei sottoscrittori banda larga naviga a meno di 10Mbps.
Quindi l’avvento di Netflix potrebbe modificare il panorama generale?
Netflix ha un brand forte che aiuterà a far conoscere e spingere l’intero mercato SVOD in Italia, ma le barriere restano. L’eccesso di offerta di contenuti free, la bassa propensione alla spesa nei contenuti video e l’interesse non elevatissimo degli italiani per cinematografia e entertainment, senza dimenticare ovviamente la pirateria.
Cosa bisogna attendersi dal futuro per il mercato delle smart tv?
Secondo le nostre stime la diffusione delle smart tv raggiungerà gli 8 milioni di dispositivi, ma il dato è che anche se oggi la metà di chi ne possiede una la connette alla rete non è affatto detto che la sfrutti per fruire di programmi online. Oggi infatti gli utenti le utilizzano per vedere contenuti video, non per navigare in internet né per applicazioni non video.
In particolare, la navigazione in Internet davanti alla Tv avviene quasi esclusivamente attraverso un secondo schermo (smartphone o tablet), mentre in termini di contenuti video free, fruiscono di contenuti prevalentemente su YouTube. A conferma di quanto si diceva prima, se guardiamo ai contenuti pay è meno dell’1% della popolazione italiana che fruisce di servizi svod come Infinity, Sky Online, Tim Vision.