Il presidente di Samsung Electronics, Lee Kun-Hee, resta in ospedale in condizioni stabili dopo aver subito un’operazione al cuore seguita a un infarto che lo ha colpito sabato sera.
Il Samsung Group ha dichiarato in un comunicato diffuso ieri che Lee, 72 anni, “è in condizioni stabili e in fase di ripresa”.
Fonti della società hanno precisato che le preoccupazioni per il suo stato di salute “non hanno causato alcuna perturbazione nella gestione delle operazioni del gruppo”.
Lee Kun-Hee soffre di problemi respiratori dopo una operazione ai polmoni subito alla fine degli anni ’90
Uomo più ricco della Corea del Sud con una fortuna stimata da Forbes intorno agli 11 miliardi di dollari (circa 8 miliardi di euro), ha lasciato la presidenza del consiglio di amministrazione di Samsung nel 2008 ma continua a presiedere Samsung Electronics e, tenendo conto delle partecipazioni della famiglia, resta il “grande padre” del gigante sudcoreano.
Figlio del fondatore, Lee Byung-Chull, Lee Kun-Hee ha fatto di Samsung il primo produttore mondiale di memorie per computer, televisori a schermo piatto, cellulari e smartphone.
Nel 2008 una condanna per evasione fiscale gli costò il posto di ceo di Samsung Group, ma dopo due anni di esilio forzato si è riappropriato dell’azienda ed ha assunto la presidenza di Samsung Electronics, fiore all’occhiello della controllata del gruppo, leader nelle memorie chip e nelle tv a cristalli liquidi nonché numero uno mondiale dei telefoni cellulari. Suo figlio, Jay Y. Lee, è vicepresidente di Samsung Electronics.
Oggi a metà seduta di Borsa, l’azione della Samsung Electronics guadagnava il 3,22%, in un mercato complessivamente apprezzato dello 0,44%.