La potenza dei big data made in Silicon Valley al servizio del know how e delle tecnologie di casa Leonardo. Arriva dal palco del Paris Air Show in corso a Le Bourget, località vicino Parigi, l’annuncio dell’accordo fra la controlla del gruppo italiano, e-Geos (joint venture tra Telespazio e Agenzia spaziale italiana) e la società statunitense Orbital Insight. L’intesa prevede la convergenza tra le tecnologie spaziali e i servizi di big data analysis, con l’obiettivo di sviluppare servizi e creare prodotti innovativi per molteplici applicazioni, dalla gestione delle emergenze all’agricoltura di precisione, dal monitoraggio dell’ambiente alla sicurezza.
La collaborazione tra le due aziende, spiega una nota, vanta il patrocinio dell’Asi e “consentirà di sfruttare le soluzioni di cloud computing e le innovative tecniche di apprendimento automatico (machine learning) e intelligenza artificiale sviluppate da Orbital Insight per analizzare le immagini satellitari ad altissima risoluzione provenienti dalla costellazione Cosmo-SkyMed, acquisite ed elaborate da e-Geos, e integrarle con i dati provenienti da altre fonti informative”.
Le immagini satellitari, e in particolare quelle radar, concorreranno ad esempio a “garantire informazioni esaustive sul grado di sviluppo economico e urbano di un territorio, sul reddito e i consumi delle persone che lo abitano, sull’intensità delle attività industriali, per elaborare ‘mappe di povertà’ anche nelle regioni che, a causa della scarsità di fondi per condurre indagini ad hoc o dei conflitti in corso, dispongono di pochi dati ufficiali per definire le politiche di sostegno e di crescita”.
“Lo spazio fornisce già una quantità di informazioni inimmaginabile per una moltitudine di utilizzi, la vera sfida è sfruttarle al meglio – commenta Luigi Pasquali, direttore del Settore Spazio di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio (joint venture tra Leonardo 67% e Thales 33%) -. Le più sofisticate soluzioni di analisi dei big data arrivano oggi dal settore commerciale, per il quale è necessario sviluppare nuove modalità di gestione ed elaborazione dell’enorme mole di informazioni prodotte dai sensori spaziali, da una grande varietà di piattaforme e, infine, ogni giorno da industrie, istituzioni e cittadini”.