LA CRIPTOVALUTA DI FACEBOOK

Levey a capo di Libra: l’ex del Tesoro Usa al lavoro con i regolatori globali

Esperto di lotta alla “finanza illecita”, dal 2012 è chief legal officer del colosso bancario Hsbc. Come ceo della Libra Association lavorerà per ottenere le necessarie autorizzazioni in piena compliance normativa

Pubblicato il 07 Mag 2020

libra facebook

Libra, la criptovaluta creata da Facebook, ha trovato un capo di grande esperienza politica e finanziaria per sostenere la sua approvazione da parte dei regolatori internazionali e la sua diffusione globale. Si tratta di Stuart Levey, ex sottosegretario preposto al terrorismo e all’intelligence finanziaria del dipartimento del Tesoro Usa, che da oggi diventa il primo chief executive officer della Libra Association, il consorzio con sede in Svizzera che sta sviluppando la moneta digitale ideata dall’azienda di Mark Zuckerberg.

Levey ha lavorato per il Tesoro americano sia per l’amministrazione Bush che per quella Obama. Come parte del governo federale è stato responsabile dell’implementazione delle leggi statunitensi antiriciclaggio e antiterrorismo nella fase post 11 settembre. Dal 2012 è chief legal officer del colosso bancario londinese HSBC Holdings, che ha un dipartimento legale con oltre 900 avvocati in 50 Paesi.

Come capo della Libra Association, collaborerà con i regolatori globali per riuscire a portare avanti il progetto di Facebook – un compito complesso che ha già spinto l’associazione a rinviare i piani per il rilascio di Libra. Attualmente la Libra Association sta lavorando con i regolatori di Europa e Stati Uniti per ottenere le autorizzazioni necessarie per entrare nell’industria dei pagamenti digitali.

La prospettiva che i 2,5 miliardi di utenti di Facebook adottino Libra ha messo la valuta virtuale del social media sotto la lente dei regolatori, che temono l’erosione del controllo nazionale sul sistema finanziario e l’impiego per attività illegali.

Levey al lavoro sulla “compliance finanziaria”

Il ruolo di Levey per il Tesoro americano è stato decisivo nella sua scelta da parte della Libra Association. Levey si è occupato infatti di “combattere le operazioni finanziarie illecite”, come si legge in una nota della stessa associazione. Levey è dunque la risposta diretta allo scetticismo che ha fin dall’inizio suscitato il progetto di Facebook, legato al timore che Libra possa essere usata come moneta all’interno di attività illegali.

“Una delle cose che intendo fare come ceo della Libra Association è analizzare nel dettaglio i piani attuali per la compliance finanziaria penale e per tutti gli altri controlli essenziali”, ha affermato Levey in un’intervista al Financial Times.

I timori del G20 per la stabilità finanziaria

A fine aprile il Financial stability board (FSB), ha sottolineato che sulle criptovalute c’è un vuoto normativo da colmare e, su richiesta del G20, ha proposto 10 raccomandazioni per un approccio comune alla regolamentazione per evitare che monete digitali come Libra di Facebook minaccino la stabilità finanziaria. L’idea è di arrivare a un quadro normativo di scala internazionale perché le criptomonete come Libra sono trans-frontaliere.

L’FSB, organismo internazionale che monitora il sistema finanziario mondiale, fa particolare riferimento alle stablecoin, che sono ancorate a una valuta tradizionale o a un paniere di asset e sono usate sia come forma di pagamento che di investimento. Libra, secondo le più recenti indicazioni di Facebook, sarà proprio una stablecoin.

Gli operatori delle stablecoin, sostiene l’FSB, devono gestire in modo efficace i rischi, essere resilienti sul piano operativo, avere sistemi di protezione dai cyber-attacchi e per evitare il riciclaggio di denaro e il finanziamento di attività criminali e terroristiche.

Di conseguenza, le stablecoin dovrebbero essere vincolate alle stesse regole imposte alle attività con lo stesso livello di rischio, indipendentemente dalla tecnologia usata.

L’FSB ha avviato una consultazione pubblica aperta fino al 15 luglio e pubblicherà il suo parere finale a ottobre.

Facebook aggiusta il tiro: Libra è una “stablecoin”

Il progetto Libra di Facebook, lanciato a giugno 2019, ha suscitato fin dall’inizio le preoccupazioni dei regolatori. A ottobre scorso David Marcus, capo del Libra Project, ha affermato che Facebook e la Libra Association stavano valutando di ancorare la valuta virtuale alle valute reali, creando una serie di stablecoin a seconda delle diverse monete nazionali e governate da un organismo composto dagli stessi regolatori internazionali. Ciò eviterebbe fluttuazioni importanti e garantirebbe la vigilanza e la compliance.

L’alto livello di rischio del progetto ha causato diverse defezioni eccellenti nella Libra Association (come Paypal, eBay, Visa, Mastercard, Booking, Stripe). E i tanti altolà dei governi e dei regolatori sia in Europa che negli Stati Uniti hanno costretto a posticipare la data di lancio. Attualmente l’obiettivo di Facebook è partire a giugno 2020, ma le difficoltà regolatorie potrebbero provocare ulteriori rinvii. Lo stesso ceo Mark Zuckerberg ha ammesso, in audizione davanti al Congresso Usa, che il progetto è “rischioso”.

Anche l’Autorità bancaria europea (Eba), come l’FSB, ha messo in guardia sui vuoti normativi che rendono difficile gestire la governance delle monete come Libra e lo sfruttamento per il riciclaggio e altre attività illecite. La Francia ha chiesto allUe di creare regole condivise per le monete virtuali, affermando che Libra potrebbe causare rischi per i consumatori, la stabilità finanziaria e persino “la sovranità degli stati europei”.

L’Unione europea è arrivata a ipotizzare lo studio di una propria criptovaluta digitale, un contante elettronico utilizzabile senza conti correnti o intermediari finanziari. Sarebbe più sicura perché supervisionata dalle autorità finanziarie centrali europee, mentre sulle monete digitali “private” restano i timori relativi ai rischi per la stabilità del sistema e le attività illecite.

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