Il quotidiano francese Liberation attacca il presidente di Vivendi Vincent Bollorè, accusandolo di “svuotare la cassa del gruppo con discrezione ma a un ritmo sfrenato“. Secondo l’articolo pubblicato oggi dal giornale Bollorè “è sulla buona strada per spendere, nel periodo 2015-17, l’esorbitante cifra di 8 miliardi di euro in dividendi e buyback”, a beneficio “degli azionisti, e quindi prima di tutto suo“. Liberation analizza in un lungo articolo l’ascesa del finanziere bretone ai vertici del gruppo francese, dove si sottolinea come negli scorsi anni Vivendi abbia ridotto nettamente il suo debito con una serie di cessioni, in particolare nel settore della telefonia (Sfr, Maroc Telecom, Gvt), riducendo il proprio perimetro e “generando tanta liquidità da non sapere cosa farsene“.
E anche se ha effettuato anche qualche acquisizione, tra cui quella di oltre il 22% di Telecom Italia, il gruppo “non ha esaurito tutte le sue cartucce“, ma ha ancora una riserva di 6,4 miliardi. Quella che si è venuta a creare è una situazione che Liberation definisce, citando alcuni analisti, “inabituale”, e che fa pensare, secondo la ricostruzione del quotidiano, che la strategia di Bollorè “non sia industriale ma finanziaria”, mirata da un lato ad aumentare il tasso di redistribuzione, e dall’altra a finanziare un piano di riacquisto di azioni proprie che saranno poi annullate, aumentando così il suo peso nel capitale.
Grazie a queste operazioni, conclude Liberation, Bollorè potrebbe ridare ossigeno alla sua holding, a cui la scalata a Vivendi è costata circa 4 miliardi di euro, facendo esplodere l’indebitamento: “Più che mettere l’accento sull sviluppo di Vivendi – conclude l’articolo – il suo patron lavora per cadere in piedi“. Cosa che potrebbe portarlo, secondo un analista, addirittura a cedere Universal Music, una delle due anime del gruppo insieme a Canal +.