POSTA ELETTRONICA

Libero e Virgilio, continua il caos: ripristino e-mail ancora in corso

Tornano operative solo una parte delle caselle interessate dai disservizi dei giorni scorsi. Italiaonline: “Nelle prossime ore, progressivamente, torneranno tutte pienamente attive. Garantita l’integrità dei dati degli utenti”. Le associazioni dei consumatori chiedono indennizzi

Pubblicato il 26 Gen 2023

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Parziale rispristino delle caselle mail di Libero e Virgilio in down dalla scorsa domenica. Lo comunica Italiaonline in una nota. “È stato avviato il processo di rimessa online della Libero Mail e della Virgilio Mail, che coinvolge solo una prima parte della customer base – si spiega – Nelle prossime ore, progressivamente, tutte le caselle torneranno pienamente attive”.

“I tempi sono stati lunghi, lo abbiamo detto, ma l’obiettivo primario è stato quello di tutelare l’integrità dei dati dei nostri utenti – prosegue la nota – I momenti di #down in una tech company possono accadere, il nostro obiettivo ora è essere un provider di posta ancora migliore di prima per tutti gli italiani. Continueremo a comunicare attraverso i nostri touchpoint, fino alla completa risoluzione del problema”.

Il down di Libero e Virgilio

Per tre giorni milioni di caselle di posta elettronica di Libero e Virgilio, gestite da Italiaonline, sono inaccessibili a causa di un guasto. Per gli utenti è stato impossibile accedere alla schermata da cui consultare le mail da desktop, così come non è possibile ricevere o inviare posta da smartphone.

Secondo le stime sarebbero 9 milioni gli account interessati al down. Gli unici account che non sembrano avere avuto problemi sono le Pec di Libero, cioè la posta elettronica certificata. Italiaonline ha spiegato le cause del problema. “Nelle scorse settimane, al fine di offrire un servizio sempre migliore e sempre più aggiornato, abbiamo introdotto un’innovativa tecnologia di storage a supporto delle nostre caselle mail, fornita da un vendor esterno, un produttore di tecnologie di storage utilizzato da alcune delle più grandi società al mondo – si leggev in una nota – Purtroppo, un bug del sistema operativo ne ha compromesso il corretto funzionamento e, di conseguenza, quello delle caselle di posta presenti su di esso. Il vendor sta lavorando incessantemente per la risoluzione del problema, creando un fix per la soluzione della problematica, con il supporto di tutti i nostri team interni. Trattandosi però di un bug a livello di sistema operativo, la soluzione sta richiedendo i tempi tecnici di sviluppo, con l’obiettivo primario di tutelare l’integrità dei dati”.

Le azioni dei consumatori

In campo scendono le associazioni dei consumatori. “Siamo seriamente preoccupati innanzitutto per i dati personali dei consumatori – dichiara il presidente di Mdc (Movimento Difesa del Cittadino), Antonio Longo – e non ci convincono le rassicurazioni di Italiaonline, visto che per data breach si intende ogni violazione della sicurezza che comporta accidentalmente o in modo illecito la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati. Ci auguriamo pertanto che l’azienda informi subito il Garante Privacy della situazione di prolungata indisponibilità dei dati da parte dei milioni di clienti custoditi nei server dell’azienda e che speriamo intervenga immediatamente a tutela della loro privacy”.

Per l’associazione dei consumatori, la gestione di milioni di caselle di posta elettronica è un’attività ad alto rischio per cui sono necessarie idonee iniziative tecniche e cautele da parte del gestore e per questo non convince quanto dichiarato quest’oggi da Italiaonline.

La principale perplessità del Movimento è il perché l’introduzione della “innovativa tecnologia di storage”  testata prima di implementarla su milioni di email.

Trattandosi di una interruzione prolungata del disservizio di posta elettronica, Mdc chiede un rapido intervento anche da parte di Agcom.

Il Movimento Difesa del Cittadino ha avviato anche lo studio di una class action risarcitoria e chiede l’immediata convocazione delle associazioni dei consumatori da parte dell’azienda per fare il punto sulla interruzione del servizio e indennizzare i clienti.

Sulla stessa lunghezza d’onda Udicon. “La posta elettronica non è un servizio di ‘mera’ corrispondenza ma è funzionale a molteplici attività della vita quotidiana come l’utilizzo dell’home banking, il login ad altri servizi informatici, lo scambio di contrattualistica e di referti medici – dice la commissaria straordinaria dell’associazione, Martina Donini – Inoltre l’indisponibilità di questi servizi può causare danni gravi agli utenti e diventano inaccettabili per quei consumatori che sono in possesso di un solo account di posta”, continua Donini. “Come Udicon chiediamo quali misure le aziende intendono porre in essere per ristorare i consumatori, promuovendo un tavolo di confronto per approfondire direttamente questo aspetto. I consumatori devono essere non solo informati, ma anche adeguatamente ristorati per quanto accaduto”,

Tornano operativi anche i servizi di Microsoft

Ieri problemi si erano riscontrati anche per alcuni servizi Microsoft, tra cui Teams e Outlook, tornati operativi dopo 4  ore. La pagina di status di Azure mostra che l’interruzione ha interessato Stati Uniti, Europa, Asia Pacifico, Medio Oriente e Africa.

Azure, ha 15 milioni di clienti aziendali e oltre 500 milioni di utenti attivi, secondo i dati Microsoft, una sua interruzione può avere un impatto su più servizi e creare un effetto domino poiché quasi tutte le più grandi aziende del mondo utilizzano la piattaforma. Il disservizio è stato creato da una errata configurazione di rete; in un tweet l’azienda di Redmond ha spiegato che stava utilizzando “un’infrastruttura aggiuntiva per accelerare il processo di ripristino”.

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