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Libra, almeno 3 partner pronti a sfilarsi: “Troppe complicazioni”

Secondo quanto rivela il Financial Times alcuni dei sostenitori del progetto di criptovaluta di Facebook non sarebbero intenzionati a proseguire. Pesano le pressioni dei regolatori e le inchieste governative a livello mondiale

Pubblicato il 23 Ago 2019

libra facebook

Sarebbero almeno tre i sostenitori del progetto Libra, la criptovaluta a cui sta lavorando Facebook e il cui lancio è stato annunciato per il 2020, pronti o comunque intenzionati a sfilarsi dall’operazione. È quanto emerge da un’inchiesta del Financial Times secondo cui l’apertura di indagini e di inchieste ad ampio spettro non solo non favorirebbero il progetto ma rischiano di generare un effetto boomerang sugli stessi investitori.

Sul Financial Times le posizioni dei tre partner del Consorzio – che vede in campo 28 membri fondatori fra cui tra cui Visa, Mastercard, PayPal e Uber e Spotify, a ciascuno dei quali è stato richiesto un investimento di 10 milioni di dollari per aderire – sono state messe nero su bianco in alcune dichiarazioni, pur se le fonti hanno preferito rimanere anonime. E la stessa Facebook al momento non smentisce né conferma la notizia.

Uno dei partner si è detto preoccupato del “mancato sostegno pubblico al progetto”, nonché dei “controlli regolamentari” che ricadranno inevitabilmente sulle attività anche extra-progetto per verificare le posizioni dei singoli attori in campo. Un altro dei soggetti intervistati fa sapere che “sarà difficile per i partner che vogliono essere pienamente in regola sostenere il progetto Libra”. E ancora: “Alcune delle tematiche regolatorie avrebbero dovuto essere discusse prima dell’annuncio del progetto, per capire come i regolatori avrebbero considerato lo stesso ed evitare dunque le opposizioni successive”.

Stando a quanto riferisce il Financial Times la “tensione” sul progetto si starebbe facendo sentire anche in casa Facebook al punto che l’azienda avrebbe manifestato “dissapori” sul mancato sostengo pubblico all’operazione proprio da parte dei membri del consorzio che al momento preferiscono non commentare né esternare posizioni in materia.

Nei giorni scorsi l’Antitrust europeo ha avviato l’apertura di un’indagine sull’operazione, e in particolare su presunte pratiche anticoncorrenziali. Nello specifico l’authority starebbe indagando, secondo anticipazioni di stampa, proprio sulla struttura del consorzio che gestirà la criptovaluta. E la Commissione Ue sarebbe anche impegnata a verificare i possibili effetti che l’introduzione di Libra potrebbe avere sull’integrazione tra Facebook Whatsapp e Instagram, altro progetto a cui lavora la “galassia” Zuckerberg.

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