L’industria è pronta ad abbarcciare la connettività 5G come principale abilitatore della digital transformation, e intende implementare questa tecnologia entro due anni. A rilevarlo l’ultimo report del Secondo le ultime evidenze del Capgemini Research Institute, secondo cui l’interesse per il 5G si sta manifestando verso le licenze private, con quasi la metà delle grandi realtà del settore industriale (47%) che intende acquistarle.
Per il 75% dei manager il 5G è un abilitatore chiave, dopo il cloud computing (84%) e prima di altre tecnologie innovative come l’advanced automation e AI/machine learning. Le aziende ritengono che la versatilità, la flessibilità e l’affidabilità del 5G aiuteranno ad indirizzare le sfide della connettività (reputata un fattore limitante della digital transformation per il 44% degli intervistati) e genererà diversi casi d’uso.
In questo contesto si rileva un diffuso senso di fiducia nei confronti del potenziale del 5G, con quasi due terzi delle aziende del comparto industriale (65%) che prevedono di implementarlo entro i primi due anni dalla diffusione della tecnologia sul mercato. In Italia (35%), Francia (30%) e Canada (27%) oltre un quarto degli intervistati intende utilizzare il 5G entro il primo anno, mentre il 75% delle imprese del settore industriale di Regno Unito e Italia, il 69% di quelle spagnole e il 68% di quelle statunitensi e norvegesi prevedono di avviare l’implementazione entro i primi due anni. È molto più probabile che siano i maggiori produttori a implementare per primi il 5G rispetto al settore in generale: il 74% delle società con ricavi annui superiori ai 10 miliardi di dollari, infatti, prevede di iniziare a utilizzare questa tecnologia entro i primi due anni, rispetto al 57% delle imprese con un fatturato compreso tra 500 milioni di dollari e 1 miliardo di dollari.
Il 47% delle realtà del comparto sta già esprimendo un forte interesse, che nasce dal desiderio di maggiore autonomia e sicurezza, unito alla preoccupazione che gli operatori di telecomunicazioni siano troppo lenti nell’implementazione della rete pubblica del 5G. Tuttavia, saranno presenti diverse barriere di tipo normativo a seconda delle aree geografiche.
Tra i motivi di business che spinge l’investimento nel 5G, una maggiore sicurezza delle operation (54%) e l’efficienza delle operation unita a risparmi in termini di costi (52%). Le aziende sostengono inoltre che il 5G aiuterà ad abilitare o migliorare gli use case, come analytics in tempo reale, videosorveglianza, controllo da remoto della produzione distribuita, movimenti abilitati dall’IA o con controllo a distanza, operazioni da remoto attraverso l’utilizzo di AR/VR.
Nonostante le incertezze legate alla rapidità di implementazione, i produttori sono già disposti a pagare un sovrapprezzo per una maggiore connettività derivata dal 5G. Il 72% delle società del comparto industriale pagherà di più per l’aumento della velocità della banda larga mobile e della capacity, ma solo il 54% degli operatori di telecomunicazioni ritiene che vi sia un reale interesse. Questo rappresenta un’opportunità per gli operatori del settore per sviluppare una strategia su come costruire un business model per il 5G altamente redditizio.
“Questa ricerca evidenzia che le società del comparto industriale hanno fiducia circa i benefici che porterà il 5G, prima ancora che la tecnologia arrivi sul mercato – spiega Gea Smith, Telecom, Media and TechnologyDirector di Capgemini Business Unit Italy – Il 5G è una tecnologia emergente e ci saranno parecchie sfide da superare prima che sia pronto per essere distribuito su larga scala .Un approccio co-innovativo tra le realtà del comparto industriale e l’ecosistema telco è essenziale, in termini di progetti pilota e piattaforme aperte di sperimentazione, per creare un contesto di business vincente, con servizi e modelli operativi che accelereranno l’adozione del 5G”.