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Linkedin, sanzione da 310 milioni per violazione del Gdpr



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Secondo il Garante irlandese per la protezione dei dati “i consensi ottenuti dalla piattaforma da parte degli utenti non sono stati forniti liberamente, né in modo sufficientemente chiaro e univoco”. Il social: “Nostre pratiche conformi alla legislazione ma pronti a collaborare”

Pubblicato il 24 ott 2024



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Linkedin multata con 310 milioni per aver violato il Gdpr in termini di pubblicità mirata e obbligo di conformità. Il social, di proprietà di Microsoft, è stato sanzionato dalla Commissione irlandese per la protezione dei dati (Ipdc), che agisce per conto dell’Unione europea.

Le motivazioni

Secondo la Commissione le giustificazioni fornite da LinkedIn per tracciare le attività degli utenti e utilizzare i loro dati, così come le modalità in cui la piattaforma ha chiesto il consenso degli utenti per trattarli, non sarebbero state legalmente valide, e quindi l’uso dei dati non sarebbe stato consentito dal Gdpr.

“I consensi ottenuti da Linkedin – si legge nella nota dell’Autorità – da parte dei suoi utenti per l’utilizzo dei propri i dati non sono stati forniti liberamente, né in modo sufficientemente chiaro o specifico, né univoco”.

La sanzione è stata comminata a seguito di una denuncia presentata nel 2018 dall’associazione francese Quadrature du Net che, oltre a Likedin, ha accusato anche Google, Apple, Facebook e Amazon di sfruttamento illegale dei dati personali dei loro utenti.

Oltre alla multa, la prima in Ue per Linkedin, il Dpc ha ordinato al social network “di adeguare il suo trattamento (dei dati)” al Gdpr, si legge in un comunicato.

La replica di Linkedin

“Sebbene riteniamo di essere stati conformi al Gdpr, stiamo lavorando per garantire che le nostre pratiche pubblicitarie soddisfino questa decisione entro la scadenza dell’Idpc”, ha fatto sapere un portavoce di Linkedin.

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