IL PROGETTO

L’intelligenza artificiale a servizio degli studenti: Sapienza lancia il primo “assistente” vocale

Al via la sperimentazione di Infostud-Watson, l’app messa a punto da Ibm che già consente la prenotazione degli esami e la stampa delle certificazioni per il percorso di studi. Il sistema “impara” e aggiorna le funzionalità sulla base delle richieste

Pubblicato il 17 Set 2020

ibm

L’Intelligenza artificiale entra all’università. Più precisamente alla Sapienza di Roma dove gli studenti potranno contare su una app frutto della collaborazione fra Ibm e lo stesso ateneo, per gestire le proprie attività 24 ore al giorno: dalla prenotazione degli esami alla stampa delle certificazioni per il percorso di studi.

Per la Sapienza non si tratta di una “prima volta”: l’università ha intrapreso da anni un percorso di sviluppo dei servizi informativi, in particolare quelli destinati agli studenti. Negli ultimi anni è stata affiancata da Ibm nel percorso di trasformazione digitale.

Infostud-Watson, questo il nome della nuova app, permetterà agli studenti di interagire con l’applicazione attraverso la voce, sfruttando le capacità dell’intelligenza artificiale applicata al riconoscimento del linguaggio naturale. Si “parla” con l’app per svolgere le operazioni che normalmente sarebbero state portate a termine utilizzando solo lo schermo touch e le “dita”. Non un semplice assistente, ma un nuovo modo d’interazione fra lo studente e il sistema informativo dell’università.

Come funziona la nuova app

E’ grazie al modulo di Intelligenza artificiale, integrato e addestrato, basato sui servizi Ibm Watson Assistant e Ibm Watson Text to Speech, disponibili sul cloud pubblico dell’azienda, che lo studente potrà scrivere o parlare in linguaggio naturale con l’Aapp: Watson interpreterà infatti la sua richiesta e, attraverso Infostud, condurrà lo studente all’operazione desiderata che potrà essere completata in autonomia. La soluzione basata su AI sarà in grado di arricchirsi e imparare continuamente grazie ai contenuti delle domande e delle discussioni.

Per il momento l’applicazione è in fase di sperimentazione per 1000 studenti dell’Ateneo; successivamente al collaudo potrà essere estesa all’intera platea studentesca.

Tecnologia al servizio degli studenti

“La collaborazione con Ibm – sottolinea il Prorettore vicario di Sapienza Renato Masiani – per la realizzazione del modulo di intelligenza artificiale nella app ha un valore altamente strategico perché consentirà a tutti gli studenti di interagire, anche in mobilità, con i servizi amministrativi dell’Ateneo utilizzando il linguaggio naturale. Una soluzione innovativa che impiega tecnologie d’avanguardia per risolvere, in una grande università come Sapienza, un problema di elevata complessità”.

“Da sempre – specifica Francesco Stronati, vicepresidente Health & Public Sector di Ibm Italia -. Lavoriamo allo sviluppo e all’innovazione del Paese, anche attraverso importanti collaborazioni con il mondo della formazione accademica. Siamo orgogliosi di affiancare questo prestigioso Ateneo con un progetto che integra l’AI di Ibm Watson per creare un modello di interazione con i servizi universitari, pensato attorno allo studente e alle sue esigenze. È questa la #GoodTech, la tecnologia a servizio di ciascuno di noi per svolgere le proprie attività al meglio, in efficienza, in sicurezza e con qualità. La buona innovazione che abilita il cambiamento strutturale di cui l’Italia ha bisogno”.

La soluzione sarà scaricabile gratuitamente dagli store mobile Android e iOs di Apple.

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