Apple chiude il secondo trimestre fiscale con risultati superiori alle stime degli analisti: 61,14 miliardi di dollari di fatturato (+16% anno su anno), di cui il 65% generato fuori dagli Usa, utile netto di 13,82 miliardi (contro 11,03 miliardi un anno prima) e utile per azione a 2,73 dollari, in aumento del 30%. L’iPhone resta la prima macchina da soldi di Apple, con ricavi in crescita del 16% anno su anno a 38,03 miliardi, nonostante i volumi di vendita siano aumentati solo del 3% a 52,2 milioni di unità (meno degli attesi 52,5 milioni). Ma l’azienda della Mela non ha perso l’appeal sui suoi affezionati, sempre disposti a pagare per avere un gioiello tecnologico made in Cupertino. Il super cartellino degli iPhone X ha trainato la crescita di utili e ricavi: questa spinta, unita alla riforma fiscale americana che ha abbassato le tasse corporate e aiutato a liberare le riserve di cash tenute all’estero, fa sorridere i contabili di Cupertino e permette ad Apple di alzare il dividendo per la sesta volta in sei anni (+16% a 73 centesimi). L’azienda ha anche annunciato che spenderà 100 miliardi di dollari in un piano di riacquisto di azioni proprie (che si aggiunge a quello da 210 miliardi già varato e che si concluderà nel prossimo trimestre).
Mentre gli iPhone rappresentano la parte più importante delle revenues, con un prezzo medio di vendita a 728 dollari, gli altri prodotti crescono più velocemente, in particolare Apple TV e Apple Watch, con vendite in aumento del 38% a 3,95 miliardi di dollari (ora nella categoria rientra anche HomePod, lo speaker intelligente per la casa; comunque non vengono svelati dati per singolo prodotto). Crescono anche le entrate da servizi (anche qui accorpati; includono lo store di app, Apple Pay e Apple Music): +31% a 9,19 miliardi. Il fatturato da iPad sale del 6% a 4,11 miliardi di dollari, con un aumento delle unità vendute del 2% (9,11 milioni): ancora una volta il prezzo “premium” ripaga Apple. Il numero di Mac venduti è in calo del 3% anno su anno a poco più di 4 milioni di unità e entrate a 5,848 miliardi di dollari (+0%).
Il Ceo Tim Cook ha detto che Apple è stata capace di mettere a segno un trimestre eccezionale su tutti i fronti, anche quello dei wearables, e ha evidenziato che l’azienda è cresciuta di oltre il 20% in Cina e Giappone. A proposito di Cina, Cook si è detto “ottimista” sulle trattative commerciali con gi Stati Uniti: “La Cina vince solo se gli Usa vincono. E il mondo vince solo se Cina e Usa vincono. La storia insegna che se i paesi abbracciano l’apertura, fanno meglio di quelli che scelgono la chiusura”.
Nella conference call con gli analisti Cook ha anche sottolineato come la riforma fiscale voluta dal presidente Donald Trump abbia contribuito al risultato, mentre sull’iPhone X il Ceo ha dichiarato che questo è il primo ciclo del prodotto e per la prima volta il telefono top of the line è anche il più venduto. “Siamo a metà strada nell’anno fiscale 2018 con quasi 150 miliardi di dollari in ricavi e una crescita a due cifre in tutti i segmenti geografici”, ha detto Cook; “abbiamo generato quasi 34 miliardi di dollari di profitti in e mesi e siamo ottimisti sul futuro di Apple“.
Il Cfo Luca Maestri ha messo in evidenza il flusso di cassa operativo da 15 miliardi di dollari e la “maggiore flessibilità” di cui l’azienda oggi gode nell’accesso al contante su scala globale, che permette di investire con efficienza negli Stati Uniti e di ampliare il programma di buyback.
Apple prevede per il prossimo trimestre entrate comprese fra 51,5 e 53,5 miliardi di dollari; margine lordo fra 38% e 38,5%, spese operative tra 7,7 e 7,8 miliardi.
Apple resta la più grande azienda per capitalizzazione di mercato (circa 840 miliardi di dollari), in base alla lista Financial Times Global 500; corre per lo storico traguardo dei 1000 miliardi di dollari (trillion) inseguita da Amazon, a circa 740 miliardi di maket cap ma con ritmi di crescita più brillanti.