Lo spazio come primo fronte su cui attivare una cabina di regia per le tecnologie duali. Lo stabilisce una proposta contenuta nel rapporto Italiadecide, l’associazione per la qualità delle politiche pubbliche presieduta da Luciano Violante. Presentato oggi a Montecitorio, il rapporto vede nelle tecnologie duali un possibile volano per far crescere un mercato di capitali privati e per far decollare l’innovazione.
Il rapporto propone inoltre un grande progetto nazionale basato sulle tecnologie duali, sull’esempio del progetto Casa avviato nel 2016 per la promozione della sicurezza a fronte di rischi naturali.
Secondo il rapporto, il Comitato interministeriale sulla politica spaziale potrebbe essere il primo passo per una Cabina di regia sulle tecnologie duali, che favorisca l’incontro tra domanda pubblica e offerta, con compiti di indirizzo e in grado di generare circoli virtuosi in materia di ricerca e sviluppo.
Internet, Gps, telefonini e alcune tecnologie alla base dei satelliti per l’osservazione della Terra sono esempi di tecnologie duali che negli ultimi decenni hanno avuto un grande impatto nella società.
Tra i settori emergenti, i più ricchi di promesse sono le nanotecnologie, i nuovi materiali e le fonti energetiche. L’aerospazio, si legge nel rapporto, è in Italia il settore dell’industria più impegnato nelle tecnologie duali, con una filiera che attraversa l’intero Paese e nella quale circa l’80% dei ricavi è concentrato in 10 grandi imprese; tra queste le protagoniste sono aziende a partecipazione statale, come Leonardo e Fincantieri. Complessivamente sono oltre 100 imprese italiane impegnate nel settore aerospaziale civile e militare, navale e terrestre militare, sicurezza e sistemi elettronici, riunite nella federazione Aiad. Secondo i più recenti dati disponibili, del 2015, hanno consolidato ricavi per 220 miliardi di euro (11% in più rispetto al 2014), con circa 45.000 occupati e una produzione del valore di 14 miliardi. In media i brevetti registrati da queste aziende sono stati 8,5 per ciascuna negli ultimi 10 anni, contro una media nazionale di 1,5.