La pandemia ha rappresentato un punto di non ritorno nella storia dei contenuti video, accelerando tendenze preesistenti e alterando i comportamenti legati all’intrattenimento. Oggi la domanda che emerge è cosa rimarrà di tutto questo e quali saranno le implicazioni per le attività di Media and Entertainment, in un contesto caratterizzato da una crescente incertezza a tutti i livelli?
L’andamento e le prospettive del mercato europeo dei contenuti sono al centro del XIX Rapporto ITMedia Consulting Video on Demand in Europe: 2023-2026 – The Game Changers, in uscita il prossimo 30 maggio. Il Rapporto analizza, come ogni anno, i principali trend di mercato legati alla rivoluzione digitale e all’esplosione del video streaming. Il tutto corredato da previsioni per i prossimi 3 anni sul mercato del Vod in Europa. E per la prima volta analizza tutte le componenti di questo mercato, sia quelle a pagamento che quelle finanziate dalla pubblicità.
Si allarga il campo dell’entertainment
Se rimane e si accresce la competizione per la conquista del pubblico tra un campo affollato di fornitori di video in streaming, va sottolineato però che questa si allarga anche ad altre forme di intrattenimento. Le persone godono di un maggior numero di opzioni a pagamento e gratuite per i servizi di video e musica in streaming; i videogiochi sono in crescita tra le varie generazioni e sempre più persone si rivolgono ai social media per l’intrattenimento e le notizie.
Il churn spina nel fianco
Ma il tempo, l’attenzione e il denaro a disposizione sono limitati. Mentre le aziende del settore M si contendono i consumatori, la prossima ondata di disruption potrebbe essere rappresentata dalla Generazione Z, che preferisce trascorrere il tempo con i videogiochi, ascoltare musica in streaming e impegnarsi sui social media, spesso contemporaneamente, piuttosto che guardare la TV o i film.
Il churn è diventato sempre più una seria preoccupazione per gli operatori di video streaming, che hanno speso molti soldi nella produzione di nuovi contenuti per mantenere gli abbonati. Nel mondo reale, il numero di abbonati sta diventando una metrica di investimento relativa per gli azionisti e gli investitori di Svod.
Social media vs streaming
Un’altra questione rilevante è rappresentata dai social media, che possono attrarre e fidelizzare miliardi di clienti fornendo flussi video personalizzati, per lo più generati dagli utenti, con costi di produzione bassi o nulli. Una nuova sfida sembra sorgere con gli operatori di streaming contro i social media. In questo ambito, lo streaming video assomiglia di più alla vecchia televisione.
E il gioco, con il suo enorme fascino interattivo, è in arrivo nella battaglia per l’attenzione e il tempo degli utenti. Sempre più osservatori guardano al metaverso, ovunque esso sarà, come la prossima frontiera anche per il video e l’intrattenimento. Il prossimo intrattenimento sarà sempre più sociale, quindi le piattaforme di social media e il social gaming sembrano meglio posizionati dello streaming nel percorso per attirare l’attenzione dei consumatori nei prossimi anni.
La sfida è sulle offerte
Ci sarà ancora spazio, e in che misura, per lo streaming video in questo nuovo mondo in evoluzione? Finora lo streaming video ha avuto spazio sufficiente per crescere e la sua esperienza narrativa coinvolge ancora gli utenti. Tuttavia, pur spendendo molto nella produzione di contenuti, la prossima sfida potrebbe essere legata allo sviluppo di nuove capacità e di un più ampio portafoglio di offerta, al fine di servire meglio le giovani generazioni che rappresentano gli utenti futuri.
L’evoluzione dello scenario
In un mercato sempre più affollato dunque ITMedia Consulting stima una sensibile riduzione nelle crescita nelle componenti più tradizionali a pagamento (Tvod e soprattutto Svod che ha trainato il mercato nel corso degli ultimi anni) in un mercato che comunque continuerà a crescere nei prossimi anni, grazie soprattutto all’Avod, cioè l’offerta di contenuti streaming a richiesta supportata dalla pubblicità che guiderà la crescite del mercato europeo nei prossimi anni.
I ricavi del Vod cresceranno del 7%
I ricavi totali del settore Vod in Europa occidentale aumenteranno dal 2023 al 2026 a un tasso annuo del 7%, di cui il 4% dalla componente pay (Svod e Tvod) e il 13% della componente Avod. Questi ultimi saranno originati dalle diverse forme di offerte pubblicitarie – Avod puro, ibrido e freemium – che rappresenteranno alla fine del 2026 il 41% dei ricavi complessivi dell’intero settore.
Il modello on demand verso la saturazione
I modelli di video on demand che abbiamo conosciuto finora si stanno dunque saturando e ciò porta gli operatori a cercare nuove strade: oggi l’obiettivo è la fidelizzazione e il recupero degli abbonati piuttosto che la loro espansione. L’utilizzo della pubblicità è un modo per far avanzare il mercato, ma l’offerta si svilupperà in forme nuove e in vari modi. Oggi la competizione non è solo fra servizi simili ma sul tempo dei consumatori e su questo si gioca la vera partita.