A dimostrazione dello spirito internazionale del Gruppo e della spinta verso i mercati emergenti, primo tra i quali l’America Latina, Enel ha deciso di affidare il proprio Ict a un nuovo Cio spagnolo. Una scelta importante, che ha portato Rafael Lòpez Rueda a capo dei Servizi Globali di Ict della multinazionale italiana.
Cosa significa prendere le redini di un gruppo così esteso e complesso?
Sicuramente rappresenta una sfida tanto difficile quanto stimolante. L’Ict è il cuore tecnologico di un Gruppo di 75mila persone, che opera in decine di Paesi e serve oltre 60 milioni di clienti. La società ha grandi dimensioni e insieme una complessità che deriva da una molteplicità di realtà locali. Oltre a questo Enel cerca costantemente di coniugare efficienza e integrazione su scala globale con forti richieste di supporto da parte di divisioni di locali, alcune delle quali hanno iniziato da poco ad integrarsi sia a livello organizzativo sia operativo. In questa ottica, l’Ict è davvero uno dei driver del cambiamento e richiede grande responsabilità, soprattutto nella situazione economica attuale, che impone misure di austerità non comuni. Per questo è un onore essere stato scelto alla guida dell’Ict di Enel, che si configura già in partenza come un agente di trasformazione e valorizzazione del vantaggio competitivo di tutti i business del Gruppo.
Ha appena terminato un tour mondiale delle unità di business principali di Enel, come ha trovato la situazione?
Molto diversificata, con punte di eccellenza e aree che richiedono interventi di rafforzamento ed evoluzione dell’IT. Questa diversità mi ha convinto a focalizzare tutta la struttura Ict sul disegno e sull’implementazione di un modello di funzionamento globale, che abbia come obiettivo il miglioramento dei livelli di servizio verso le divisioni di business e sfrutti l’efficienza ottenibile dalle economie di scala legate alle nostre dimensioni.
Casi di eccellenza all’estero?
Il nucleare in Slovacchia, l’estensione dei sistemi di Gestione della rete elettrica dall’Italia in Romania, i call center offshore in Latam per il mercato spagnolo e molti altri casi.
Dopo aver preso visione dello stato dell’arte dell’Ict in Enel, ha definito una strategia?
Il piano per l’Ict non è altro che una declinazione della strategia più generale di Gruppo, adottata da un lato per sostenere l’evoluzione di una multinazionale fortemente integrata e coesa, che ispira il progetto “One Company”, e dall’altro per affrontare una situazione economica recessiva che perdura da anni. Stare tra questi due paradigmi, generali e di Gruppo, significa per l’Ict puntare su un’approfondita acquisizione della prospettiva di business, analizzare lo stato dell’arte interno e valutare gli orientamenti recenti nelle organizzazioni IT. Gli elementi principali della strategia sono così tre. Da una parte occorre introdurre discontinuità, a partire da una nuova organizzazione per le aree di Govenance, Business Relationship Management, Application Development Managment, Infrastructure and Operations, introducendo nuovi processi più snelli e orientati al time-to-market. In secondo luogo vorrei puntare all’ottimizzazione dei costi operativi, per esempio tramite una standardizzazione tecnologica, il consolidamento delle infrastrutture e, dove è possibile, attraverso economie di scala e un uso maggiore di standard di mercato. Infine credo che ci farà bene utilizzare un approccio globale, ma integrato con i diversi business, che permetta la migliore allocazione degli investimenti e del portfolio IT secondo stringenti metodiche di analisi del rischio e della profittabilità.
Avete grandi progetti aperti per l’IT di Enel?
Siamo in una fase di consolidamento ed evoluzione dell’IT di Gruppo, che dovrà supportare al meglio la One Company, facilitando l’interazione e l’integrazione tra tutti i dipendenti del Gruppo. In particolare, è stato avviato un progetto di evoluzione dei “servizi alla persona” basato sull’utilizzo delle più recenti innovazioni tecnologiche in termini di hardware, software e servizi, che punterà all’aumento della produttività e alla riduzione dei costi. Un altro importante progetto è il consolidamento di tutti i data center sparsi nei 25 Paesi in cui opera Enel, con il quale contiamo di ottimizzare fortemente i costi operativi, liberare risorse per attività a maggior valore per il Gruppo, e standardizzare la nostra infrastruttura per renderla così più performante e resiliente.
Quale mercato pone le maggiori sfide all’Ict e perché?
Parlando di mercato di vendita dell’energia ai clienti finali, è sicuramente la gestione del retail a porre – fin dall’inizio della liberalizzazione – la sfida più grande: la velocità di risposta alle evoluzioni normative e di mercato, la necessità di mantenere un elevato time-to-market rispetto agli sviluppi, insieme ai rilevanti volumi da gestire ci portano a una complessità gestionale paragonabile a quella delle principali aziende di telefonia mobile.
Che opportunità avrà Enel nello sviluppo delle SmartCity?
Enel si presenta già come innovatore e capofila in questo scenario. È stata la prima azienda al mondo a sviluppare il Contatore Elettronico, ancora oggi esportato nel mondo, e una potentissima SmartGrid. Questa infrastruttura, partita in Italia ed estesa in Spagna a Barcellona e Malaga, oltre che in Cile e Brasile, è fondamentale per gestire sia l’autoproduzione diffusa con il fotovoltaico sia le numerose colonnine per il rifornimento delle auto elettriche che già da un anno è possibile trovare anche in Italia, per esempio in Lazio o in Emilia-Romagna. Tra i numerosi progetti nell’ambito delle SmartCity posso citare anche quello di Malaga, firmato da Endesa, che ha ottenuto importanti riconoscimenti europei nell’ambito delle “utility intelligenti” per aver sviluppato in maniera pioneristica soluzioni che affrontano la sfida del cambiamento climatico. Il centro di controllo inaugurato di recente a Malaga offre, infatti, un importante appoggio logistico per monitorare lo stato della rete di media e alta tensione, il consumo e l’approvvigionamento di energia, le emissioni di Co2, e altri parametri, svolgendo la funzione di punto informativo e ricerca. Questi sono soltanto esempi. In generale, le SmartCity sono per Enel un mondo aperto a grandi sviluppi.
CIO VISION
Lòpez Rueda: “Per Enel l’Ict è driver di cambiamento”
Parla il Cio della multinazionale dell’energia: “Puntiamo molto al mondo smart city. Dopo il contatore elettronico focus su progetti di monitoraggio del clima”
Pubblicato il 17 Dic 2012
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