Lottomatica, l'”ircocervo” a tutto Ict

Il Cio Giovanni Rando Mazzarino: “L’Ict è il prodotto stesso della società: come B2B a supporto di reti di vendita e ricevitorie, come B2C a supporto del cliente”. L’azienda pronta ad accettare la sfida della “nuvola”: “Quasi tutti i nostri progetti 2011 sono in logica cloud privato”

Pubblicato il 09 Mag 2011

È tante cose insieme. Una società di giochi, una eccellenza
dell’informatica italiana, un innovatore che investe risorse
massicce in ricerca e sviluppo, uno dei big spender nell’Ict, un
diffusore di tecnologie con oltre centomila punti vendita diffusi
in tutta Italia, un gestore di rete telefonica con tanto di
“patente” Olo, uno “sportello” per i pagamenti alla
pubblica amministrazione, una “banca” che intermedia quasi 80
milioni di euro ogni giorno attraverso 80.000 pos in tutta Italia:
se dovessimo inserirla in un bestiario medioevale, Lottomatica
sarebbe un ircocervo dai mille volti. Se invece dobbiamo
condensarla in una sola definizione, è una delle più importanti
ed interessanti società ad alta tecnologia operanti in Italia. Un
gioiello del made in Italy avanzato.
A guardarla con gli occhi di sei anni fa è completamente cambiata:
ha differenziato radicalmente l’offerta, con Lotto e Gratta&Vinci
top performer mondiali, un 10&Lotto online ogni cinque minuti, una
rete di slot machine in più di 20.000 “punti vendita”, leader
di mercato nelle concessioni pluri-providers e in servizi
commerciali come ricariche, bollette, canoni.
Per dirla con le cifre: 30 milioni di investimenti l’anno solo in
ICT, 10.000 ore di formazione nelle operations, 40.000 circuiti
broadband ramificati in tutta Italia ma governati centralmente nei
data center aziendali, un network di dimensioni impressionanti,
composto da più di 100.000 punti vendita, con oltre 250.000
terminali che gestiscono all’anno oltre 4,5 miliardi di
transazioni in real time, 30 miliardi di euro di transato.
“Senza un uso massiccio dell’informatica e soluzioni adeguate,
quasi sempre costruite da noi stessi, sarebbe impossibile gestire
un sistema così complesso”, spiega Giovanni Rando
Mazzarino
Chief technology officer di Lottomatica,
l’uomo cui è affidata la responsabilità di far funzionare alla
perfezione una macchina delicatissima che culla i sogni degli
italiani che si affidano alla fortuna. Se qualcosa non va, non
passa certamente inosservato…
L’Ict ha un ruolo decisivo.
Al punto che potremmo dire che l’Ict è il prodotto stesso di
Lottomatica. Sia in logica B2B, quale supporto alla rete vendita e
alle ricevitorie, sia come B2C dal momento che, per i prodotti
online così come per i Call Center, è l’abilitatore
fondamentale. L’intelligenza progettuale è tutta interna a
Lottomatica, le cui soluzioni tecnologiche integrano il know how
delle società del gruppo come Spielo, Atronic, Gtech, Boss Media,
G2. All’esterno ci rivolgiamo in linea di massima per affrontare
i momenti di picco di sviluppi applicativi. Queste sinergie ci
hanno consentito di tenere alta la competenza tecnologica e di
controllare la spesa in Ict, predominante nei nostri budget.
Avete lanciato “10 e Lotto” per il quale connessioni a
banda larga sembrano indispensabili. Lo proponete solo a una parte
del Paese?

Assolutamente no. Siamo riusciti a progettare soluzioni che hanno
superato i limiti tecnologi della rete consentendo la
visualizzazione “contemporanea” dei messaggi a tutti i 35.000
soggetti interessati. Senza questi interventi, i messaggi
rischiavano di arrivare in fondo alla catena anche dopo un minuto.
Capisce bene l’importanza di una soluzione tecnologica di questo
tipo, in un contesto operativo che lascia solo quattro minuti fra
un’estrazione e l’altra.
Come avete fatto?
Dovevamo interconnettere una rete di punti vendita diffusi in tutta
Italia, anche in zone dove il broadband non c’è. La soluzione si
basa su un sistema che in modalità “push” per i broadband ed
in modalità “pull” per gli altri, eroga i dati delle
estrazioni ai terminali dei punti vendita, realizzando un vero e
proprio sistema di multi-casting. Le componenti centrali di questa
architettura sono algoritmi e protocolli real-time, la cui
proprietà intellettuale è di Lottomatica. Gestiscono la mappa dei
punti vendita attivi istante per istante e, sulla base della
effettiva qualità della linea, garantiscono l’invio dei dati in
tempo reale.
In tutta sicurezza?
La sicurezza è un’altra delle nostre priorità. Ogni chiusura
giornaliera viene fatta con la Commissione dedicata dei Monopoli di
Stato che verifica correttezza, sicurezza e governo tecnologico
dell’intera catena. Tutte le estrazioni sono crittografate e
blindate con chiavi di accesso doppie fra noi e i Monopoli. Tutto
viene puntigliosamente e costantemente monitorato.
Ora gestite anche slot machine.
Oltre alle tradizionali slot machine denominate AWP – ne gestiamo
più di 50.000 – con il nuovo progetto delle Videolottery (VLT),
abbiamo collaudato ed attivato più di 500 sale, con circa 6.000
macchine operative, tutte costantemente connesse in remoto.
Supportati dalla nostra controllata Spielo, leader nelle gaming
solution e operante in tutto il mondo, abbiamo realizzato features
uniche che consentono, in caso di guasto della linea di
comunicazione, di attivare una linea di backup in tempi
estremamente contenuti, impercettibili dall’utente finale che
chiede tempi velocissimi di risposta alle sue giocate. Lottomatica
Italia ha curato l’intero progetto di networking e di
integrazione alla rete ed ai propri sistemi, nonché la connessione
a Sogei. La nuova Rete VLT ospita nel sistema centrale, a volte
lontano centinaia di chilometri dalle sale in cui si trovano le
slot machine, tutta la logica del gioco, ivi compreso l’RNG
(Random Number Generator) che decreta le giocate vincenti. Il
progetto voluto da AAMS e curato tecnicamente da SOGEI che ha
coinvolto tutti i concessionari, tra cui Lottomatica, ha
contribuito a dare trasparenza al settore, rendendo più sicura
l’intera filiera a garanzia dei giocatori e della crescita
dell’intero comparto.
E poi siete un operatore telefonico.
La nostra controllata SED Multitel ha acquisito una licenza Olo,
non certo per entrare nel business della telefonia ma per
consentire a migliaia di imprenditori (tabaccai, baristi,
esercenti) di evolvere significativamente nella loro attività con
l’offerta di servizi a valore aggiunto, impensabili senza una
moderna rete telematica broadband.
D’accordo con le telco?
Affittiamo connettività dai maggiori operatori, ma monitoriamo,
governiamo e operiamo noi stessi la nostra rete. In collaborazione
con Telecom e aziende come Tiesse di Ivrea, abbiamo progettato
soluzioni che ci hanno consentito di risolvere situazioni che
necessitavano di ulteriori risorse di interconnessioni in termini
di banda e di affidabilità. Le attività di assistenza proattiva e
di intervento on site sono supportate dai nostri Centri di
controllo di rete e Data center che consentono interventi immediati
di ripristino sugli apparati centrali, sui terminali e sui
dispositivi di rete presso i punti vendita.
Si direbbe che siete un propulsore dell’Italia
digitale.

Il futuro del Paese sta lì. Ma anche il presente: gli imprenditori
che lavorano con noi hanno bisogno di reti telematiche moderne, a
larga banda, altrimenti non possono fare bene il loro lavoro e
sfruttare le opportunità di crescita offerte dal mercato. Gli
oltre 100.000 punti vendita, su cui poggia la nostra rete, sono un
osservatorio capillare e preciso della realtà italiana. Il digital
divide reale è più grande di quanto non emerga, a volte, dalle
statistiche di settore, anche se molto è stato fatto in questi
ultimi anni.
Avete una piattaforma di data center formidabile. Non
pensate a soluzioni cloud?

Siamo una società Ict e quindi siamo interessati a tutto quel che
avviene nell’informatica, sia come utilizzatori che come
integratori di tecnologia nel nostro segmento operativo. Non
possiamo quindi non occuparci di cloud. Gran parte dei provider di
servizi cloud sono americani, dobbiamo quindi approfondire gli
aspetti normativi – vedi il tema privacy – e di sicurezza, il cui
approccio è diverso da quello europeo. Inoltre dobbiamo conciliare
il tutto con la natura concessoria della nostra attività, che ci
impone obblighi particolari.
Allora il cloud non vi interessa?
Al contrario, il Cloud cambierà nel prossimo futuro l’approccio
alle tecnologie e la modalità di utilizzo delle stesse. Non può
quindi non essere di interesse. Abbiamo già sperimentato alcune
applicazioni che ci stanno portando benefici significativi su
alcuni verticali. Non escludo che possa diventare un nostro modo di
operare, infatti quasi tutti i progetti del 2011 sono in logica di
cloud privato. Ovviamente stiamo approfondendo le tematiche quali
la portabilità degli applicativi, le economie di gestione, la
scalabilità e le sinergie possibili con realtà esterne che questa
tecnologia può offrire.

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