“L’Italia con i suoi numerosi ingegneri qualificati e le sue ben note competenze nel design e nella creatività ha tutte le possibilità di avere successo nel settore del gaming”: lo ha detto Sara Dahlsten, Consigliere dell’Ambasciata di Svezia a Roma, in occasione dell’evento “Sweden’s Game boom- The secret to the success story” organizzato dall’Ambasciata Svedese in Italia e dall’associazione Swedish Game Industry.
Con una crescita del 33% ed un giro d’affari di 2 miliardi di euro nel 2018, la Svezia è fra i Paesi più attivi nell’industria del gaming: 41 le nuove compagnie e oltre 600 le nuove assunzioni legate al comparto.
“La stretta collaborazione tra industria, università e Stato – il cosiddetto modello a tripla elica – offre vantaggio competitivo e crea una combinazione di alto livello, nuovi modelli di business e spinge gli adeguamenti della legislazione”, ha spiegato Dahlsten. Dopo la Silicon Valley – ha evidenziato il Consigliere – Stoccolma è il centro tecnologico più prolifico del mondo su base pro capite – leader nel numero di start-up e dei cosiddetti “unicorni”, startup valutate oltre 1 miliardo di dollari. “L’industria dei giochi racchiude in sé tutti questi aspetti: importanza dell’innovazione, dell’infrastruttura digitale e dell’espansione globale. È anche un’industria altamente creativa e persino una forma d’arte. E per questo l’Italia ha grandi potenzialità”.
Stando ai dati presentati in occasione dell’evento capitolino – l’industria italiana del gaming vale 1,8 miliardi di euro (2018) ma per lo sviluppo e la crescita del comparto è necessario intervenire prevedendo ad esempio agevolazioni fiscali per gli sviluppatori. Determinante accelerare sulla realizzazione delle reti in fibra: senza banda ultralarga sarà infatti impossibile sostenere lo sviluppo dell’industria del gaming online che necessita di adeguata capacità in termini di velocità e latenza per una customer experience soddisfacente.
E bisognerà anche favorire le relazioni con partner internazionali. Fra le operazioni più rilevanti frutto delle relazioni Italia-Svezia l’acquisizione, nel 2019, dell’italiana Milestone da parte della svedese Thq Nordic, società il cui valore è stimato in 2,2 miliardi di euro.
Intanto la startup svedese Tink, specializzata in servizi relativi ai dati finanziari annuncia di aver raccolto 90 milioni di euro da diversi investitori fra cui Poste Italiane che è entrata nel capitale della società affiancandosi a società quali Heartcore Capital, Abn Amro Ventures e la divisione ventures di Bnp Paribas, Opera Tech Ventures. Questa nuova raccolta di fondi, che segue quella di 56 milioni di euro a febbraio 2019, “è la più grande finora realizzata da Tink”, puntualizza una nota emessa dall’azienda. “Quest’anno ci impegneremo a costruire la nostra piattaforma con più connessioni bancarie e, inoltre, ad ampliare la nostra offerta di prodotti”, afferma il co-fondatore e ceo di Tink Daniel Kjellen. “Il nostro obiettivo è diventare il fornitore paneuropeo preferito di servizi bancari digitali e aumentare la nostra presenza locale in tutta la regione”.