Caratteristica principale di VeriFone – società Usa, in Italia guidata da Imanuel Baharier – è di riunire nella propria offerta tutta la filiera partendo dai terminali per arrivare alla soluzione software fino al gateway di pagamento e agli host che garantiscono l’effettiva validità delle transazioni. Un percorso completo presidiato dalla società che realizza la maggior parte del fatturato fuori dagli Usa e che per questo ha sviluppato una cultura che Baharier definisce “transnazionale” che la porta a sviluppare prodotti con una forte componente locale. “Anche in Italia potevamo operare in maniera indiretta – spiega il direttore generale VeriFone Italia srl – ma non fa parte del nostro Dna. Per questo abbiamo aperto un centro di ricerca e sviluppo dove abbiamo sviluppato anche l’hardware. Cerchiamo di raccogliere le istanze locali soprattutto nei mercati strategici come quello italiano dove offriamo e riceviamo soluzioni utili per arricchire il nostro patrimonio tecnologico”. L’interesse per il business nella Penisola è tale che VeriFone ha proceduto anche all’acquisizione di una start up palermitana che ora sta allargando il team perché “l’Italia offre sfide importanti nel mondo dei pagamenti”.
Una convinzione che Baharier motiva con la presenza di una filiera “competitiva e competente” dove un ruolo importante è stato giocato dalle banche che hanno creato dei centri di competenza che agiscono da una parte in un mercato captive e dall’altra in competizione nell’arena dei servizi. In questo modo si sono create le condizioni per una concorrenza basata sulle competenze. Per questo il mercato è molto esigente e ai player chiede valore aggiunto, prodotti con forti funzionalità. In questo scenario si inserisce l’azione di VeriFone presente in ogni settore che accetta i pagamenti elettronici.
Banche, retail, taxi, ristorazione sono alcuni degli ambiti in cui si muove la società. “Tutti hanno la necessità di coniugare il pagamento a una serie di servizi collaterali come loyalty, contactless, carte di pagamento e gestione del couponing e altri servizi a valore. Esiste una forte spinta verso l’innovazione che può generare nuove fonti di ricavo”, spiega Baharier.
Così VeriFone propone PAYware Express che permette la gestione dei pagamenti con un terminale da tavolo o portatile. È possibile scegliere e indirizzare le transazioni verso gli acquirer prescelti, avere un report in tempo reale dei movimenti di tutti i punti vendita e integrare servizi a valore aggiunto personalizzati.
Rossopomodoro, la catena di ristoranti che unisce la passione per la cucina tradizionale italiana con una forte innovazione tecnologica, è uno dei testimonial della presenza di VeriFone in Italia. Per la società che possiede oltre cento locali sparsi per la Penisola, è stata sviluppata una soluzione per il servizio di pagamento al tavolo e per la gestione della monetica che comprende hardware e software.
Nell’offerta compare anche la tecnologia Nfc per il pagamento tramite cellulare e il contactless, da utilizzare con la carta di credito già adottato da McDonald’s Italia. “La Near field technology – osserva il responsabile della filiale italiana – è il tassello di un futuro nel quale sarà presente un bouquet di prodotti, come per esempio lo smartphone che sarà utilizzato come Pos”. Un futuro dove anche il retail medio-piccolo, molto presente in Italia, dovrà avvicinarsi a questo tipo di tecnologie come già hanno fatto le grandi strutture. Una scommessa importante che deve passare anche attraverso una ridefinizione delle fee, un problema gestibile secondo Baharier che non considera questo il principale ostacolo per lo sviluppo del settore. L’importante è che i clienti riconoscano il valore aggiunto delle soluzioni. Il resto arriverà.