DESTINAZIONE ITALIA

M5S spinge sul catasto delle reti

Con un emendamento all’articolo 6 del Destinazione Italia i pentastellati chiedono la mappatura di tutti i network pubblici e privati. L’incarico, secondo il M5S, dovrà essere affidato all’Agenzia digitale

Pubblicato il 21 Gen 2014

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Un emendamento all’articolo 6 del decreto Destinazione Italia relativo agli incentivi alle start up e alla banda larga è stato depositato dal Movimento 5 stelle, con l’obiettivo di chiedere la mappatura di tutte le reti private e pubbliche. L’emendamento è firmato dalla onorevole pentastellata Mirella Luzzi. L’incarico della mappatura, secondo l’M5s, dovrà essere svolto dall’Agenzia Digitale italiana, dato che l’incarico affidato nel 2011 all’Agcom, oggi guidata da Angelo Cardani, non ha ancora prodotto i risultati attesi.

Il Movimento 5 Stelle propone la creazione di una rete pubblica e fruibile da parte di tutti gli operatori per offrire il massimo vantaggio ai cittadini, come aveva ipotizzato anche Matteo Renzi nel suo programma politico delle Primarie 2012. “Dal 2011 non ci sono notizie sul catasto delle reti – spiega al Fatto Quotidiano l’onorevole Liuzzi, membro della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni, oltre che della Commissione per l’Indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi – Nel frattempo però la digitalizzazione del paese non si è fermata. Alcune Regioni sono andate avanti nei propri progetti sulla rete e non esiste al momento una reale mappatura dell’esistente”. La proposta dell’M5s è infatti in linea con quella di alcuni comuni italiani come quelli riuniti attorno all’Anci Toscana, che sul tema aveva già proposto la redazione di un catasto delle reti da effettuare prima di delineare le necessità di investimento.

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