Un miliardo e mezzo per l’intelligenza artificiale: questo il piano di Emmanuel Macron per fare della Francia uno dei paesi capofila dell’innovazione e colmare il divario con Stati Uniti e Cina. La strategia annunciata dal presidente francese in un discorso tenuto al College de France fa leva sul recente rapporto di Cedric Villani, lo studio sulle tecnologie AI presentato alla Camera dal parlamentare e matematico de La République en marche (LREM) e commissionato dal governo a settembre 2017
Ricerca, etica, dati – molto di quel report è ora nel piano Macron, ma il presidente ha fornito le cifre esatte dell’impegno dell’Eliseo: 1,5 miliardi di euro di fondi pubblici per cinque anni (2018-2022), di cui 400 milioni destinati specificamente ai progetti di innovazione disruptive; le risorse saranno prelevate dal più vasto pacchetto (10 miliardi di euro) di Fondi per l’Innovazione e l’industria annunciato a inizio anno.
Le start-up dovranno beneficiare di 100 milioni di euro, con un focus sulle imprese innovative del deep tech. Anche la ricerca e la formazione dovranno ottenere finanziamenti adeguati perché, ha detto Macron, la partita dell’intelligenza artificiale si vince con i talenti: ecco dunque un programma nazionale, coordinato dall’istituto per la ricerca informatica Inria, per raddoppiare le capacità di formare esperti dell’intelligenza artificiale in Francia tramite una rete di 4 o 5 “istituti interdisciplinairi dell’AI”, che saranno aperti ai finanziamenti privati.
Il piano Macron prevede anche misure per avvicinare il mondo della ricerca a quello dell’impresa, per esempio con la semplificazione dell’iter per la creazione delle startup e l’aumento del tempo che un ricercatore pubblico può dedicare a un’impresa privata.
Sui dati Macron punta a una politica “volontarista” di messa a disposizione delle informazioni, che siano pubbliche o private. L’eticità dell’utilizzo dei dati e degli algoritmi di intelligenza artificiale dovrà essere garantita da un codice di condotta che incorpori i principi di trasparenza, affidabilità e correttezza. Il primo impegno annunciato da Macron è quello di rendere accessibili i codici di tutti gli algoritmi pubblici. Il presidente della Francia ha anche sottolineato che l’innovazione Made in Europe ha uno dei suoi capisaldi nel Gdpr, il nuovo regolamento Ue sulla protezione dei dati personali che dovrà scongiurare incidenti come quello di Facebook-Cambridge Analytica.
Tra i macro settori in cui saranno avviate subito le sperimentazioni delle nuove tecnologie ci sono la sanità, con la creazione di un hub nazionale dei dati sanitari, la mobilità, in particolare l’auto autonoma (i test partiranno nel 2019), l’ambiente e la difesa. Un capitolo specifico della strategia è dedicato all’impatto dell’AI sul mondo del lavoro: verranno studiati gli effetti della crescente automazione sull’impiego.
In questo processo la Francia non dimentica i partner europei, a partire dall’alleato tedesco: Macron ha assicurato che i progetti co-finanziati con la Germania nel progetto congiunto JEDI continueranno a essere prioritari.