Il paradosso dei paradossi: le telco indietro sulla digital transformation

Il Cto di Vimplekom, Yogesh Malik, accende i riflettori sul ritardo del comparto nonostante il “vantaggio tecnologico”. “Ancora troppa confusione sul da farsi e bisogna ‘svecchiare’ la mentalità”

Pubblicato il 22 Feb 2016

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“Tutti parlano della trasformazione digitale. È diventata una parola d’ordine, soprattutto nel settore telco che ha un reale bisogno di cambiamento. Banking, trasporto aereo, ma anche arredamento e abbigliamento sono fra i settori già migrati al digitale da tempo. E invece le telco, nonostante il significativo vantaggio tecnologico sono ancora sostanzialmente ferme. Ma è tempo di ingranare. E bisogna farlo ora”. Un’analisi che vale doppio se a parlare è un “rappresentante” stesso del mondo telco, il cto di Vimpelcom, Yogesh Malik.

In un contributo a firma sul “Mobile World Daily” – il “quotidiano” edito in occasione del Mobile World Congress, in corso a Barcellona – il numero uno delle tecnologie di una delle principali telco mondiali accende i riflettori su quello che rappresenta il vero ostacolo sul cammino delle telco: la mancata comprensione di ciò che il digitale rappresenta per il comparto, un “misunderstanding” che frenando la migrazione rallenta anche tutte le opportunità ad esso connesse. “Bisogna che si capisca cosa si intende per trasformazione digitale. Ho l’impressione che ci sia ancora molta confusione in merito. È non è una questione di definizione testuale – sottolinea Malik -. Qui sta cambiando tutto il nostro modo di lavorare. E sono tre le dimensioni chiave del cambiamento: obiettivo, mentalità, cultura”.

Secondo il cto di Vimpelcom l’“obiettivo” è il consumatore: “Egli rappresenta la componente centrale nonché il driver del cambiamento”. Ed è qui che entra in gioco la mentalità: “Inutile parlare di concetti quali virstializzazione e digitalizzazione se nel frattempo l’industria telco è “incollata” al vecchio mondo e quindi non riesce ad andare incontro alle esigenze “digitali” del consumatore finale”. Secondo Malik le telco devono lasciare libero il cosiddetto “customer data flow”, ossia il flusso di dati che caratterizza l’universo digitale: “Basta pensare alle reti: al consumatore non interessa se sta usando una rete 2G, 3G, 4G o wi-fi, non gli interessa se il suo provider lo sposta da una rete all’altra per garantirgli la banda, gli interessa l’esperienza finale”.

Cambiamenti sostanziali, ne è convinto il cto di Vimpelcom, adranno fatti anche da un punto di vista organizzativo. I “business model incrementali” – quelli che prevedono una “catena” predefinita che va dal design alla pianificazione fino al deployment e alle operations e che si differenzia da paese a paese “non genera efficienza”. “Se continuiamo su questi modelli non dobbiamo stupirci se poi competitor più “agili” propongono servizi innovativi a costo zero e ripagati dalla pubblicità o lanciano canali video over the top di alta qualità”. Virtualizzare la rete e le sue funzioni non è certo cosa da poco. Ma bisogna andare su questa strada. “Le telco devono imparare da altre industrie, quelle che hanno già cavalcato la disruption e continuano a innovare. Ad esempio il mondo del retail ha già centralizzato design e architettura in modo che gli store locali possano beneficiare delle novità in tempi rapidi e senza preoccuparsi di questa attività”.

Secondo Malik poi bisogna intervenire sull’accesso alle informazioni: “Bisogna fare in modo che le figure chiave, chi si occupa di analizzare i dati e i team che prendono decisioni abbiano accesso a qualsiasi area del business. Se si vogliono offrire ai consumatori servizi nuovi e davvero utili bisogna ad esempio fare in modo che il customer care e il marketing siano allineati, che il marketing lo sia con la tecnologia, il commerciale con il marketing e le network operations. L’industria telco è in viaggio nella trasformazione. Noi in Vimpelcom abbiamo deciso di affrontare questo viaggio per diventare pionieri nella digital disruption. Stiamo investendo in innovazione e siamo sempre alla ricerca di partner in linea con la nostra rinnovata vision”.

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