Snap Inc., la capogruppo dell’applicazione di messaggistica istantanea Snapchat, perde un nuovo pezzo chiave del management: si è dimesso infatti il chief financial officer Tim Stone, a appena otto mesi dall’assunzione. Stone sostituiva a sua volta il dimissionario Drew Vollero.
Per gli analisti si tratta dell’ennesimo segnale di volatilità di un’azienda che ha vissuto un costante turnover manageriale, stenta a crescere e delude gli azionisti: il titolo Snap ha perso il 50% nel corso del 2018 e ha subito uno scivolone del 7% dopo all’annuncio delle dimissioni del Cfo.
Stone, che è entrato in Snap dopo aver lavorato per Amazon.com, era stato salutato come un’importante acquisizione per l’azienda in quanto veterano dell’industria digitale. “Tim ha avuto un grando impatto in poco tempo sul nostro team”, ha scritto il ceo Evan Spiegel una nota nota ai dipendenti, spiegando che le sue dimissioni non hanno a che fare con disaccordi sulle strategie di Snap e che resterà al suo posto finché non sarà trovato un sostituto.
E’ successo così anche per il chief strategy Imran Khan, che ha annunciato le dimissioni in estate ma ha rivestito il ruolo fino alla nomina del nuovo capo strategie, arrivata a ottobre. Ora il chief strategy di Snap è Jared Grusd, un ex di Google e Spotify: il ruolo è fondamentale perché guida le strategie sull’advertising, principale fonte di guadagno. A ottobre il ceo Spiegel ha assunto anche una nuova chief business officer, Jeremi Gorman, proveniente dalle fila di Amazon: si occupa, tra l’altro, delle strategie di vendita e marketing globali.
Insieme all’annuncio delle dimissioni di Stone, Snap Inc. ha indicato di attendersi risultati finanziari per il quarto trimestre nella parte alta della forchetta comunicata a ottobre. Allora il management aveva fornito un forecast per il fattturato compreso fra 355 milioni e 380 milioni di dollari. La pubblicazione della trimestrale è atteso per il 5 febbraio, ma gli analisti guarderanno con maggiore attenzione un altro dato: gli utenti attivi.
Nel secondo trimestre, per la prima volta, la piattaforma di messaggistica ha registrato una diminuzione degli utenti attivi giornalieri rispetto al trimestre precedente (188 milioni in tutto il mondo, in calo del 2% rispetto al primo trimestre), un dato che ha fortemente deluso Wall Street nonostante le revenues abbiano superato le previsioni. Il trend è proseguito nel terzo trimestre (186 milioni di utenti attivi nel mondo, un calo su base trimestrale dell’1%) e gli analisti temono che l’emorragia – a favore di Instagram – sia proseguita. Gli analisti prevedono anche una perdita netta di 19 centesimi per azione.
L’Ipo di Snap Inc., svoltasi a marzo del 2017, ha avuto un esordio brillante, con i titoli che hanno aperto a 24 dollari per azione, sopra il prezzo di 17 dollari dell’offerta iniziale. Tuttavia nei mesi successivi il valore di Snapchat ha continuato a traballare e a dicembre (complice anche il calo di tutti i titoli tecnologici) ha toccato il record negativo di 4,99 dollari. “Il loro prodotto è fantastico, ma ci ricorda che non tutti i grandi prodotti diventano buone azioni su cui investire”, ha detto Mark Tepper, Ceo di Strategic Wealth Partners.